Cinema

Se "Romeo è Giulietta" non ci resta che ridere

Federico Landi Porrini, un fuoriclasse della regia teatrale ormai al tramonto, vuol dare l'addio alle scene con Romeo e Giulietta ma non c'è un attore né un'attrice che lo convinca

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Federico Landi Porrini, un fuoriclasse della regia teatrale ormai al tramonto, vuol dare l'addio alle scene con Romeo e Giulietta ma non c'è un attore né un'attrice che lo convinca. Il suo tratto sprezzante e arrogante scatena la voglia di vendetta di una giovane coppia che sogna di trasferire sul palcoscenico la propria stessa passione sentimentale. Per lui non c'è trippa per gatti e deve accontentarsi di una parte collaterale mentre lei, d'accordo con la truccatrice, anch'essa maltrattata e licenziata da Landi Porrini, si finge un uomo e strappa la parte di Romeo sotto mentite spoglie. Stavolta però travestimento e bugie permetteranno a Vittoria di intrufolarsi nella propria vita privata spiando da vicino il suo Rocco dietro lo pseudonimo di Otto Novembre con cui si «rivende» all'inconsapevole cattiveria di Sergio Castellitto nei panni del regista.

Un cast in grande spolvero, su tutti una convincente Pilar Fogliati cui va l'applauso - condiviso con Giovanni Veronesi e Nicola Baldoni - per una sceneggiatura davvero divertente. Buffa. Ricca di battute simpatiche ed eleganti. Mai greve. Leggera quanto basta per delineare una satira di ottimo gusto che mescola toni di commedia a sfumature tragicomiche giocando su travestimenti azzeccati e restando lontano dalle banalità del politicamente corretto.

Chi pensasse di assistere a un polpettone si dovrà ricredere. Si ride più che con Siani, Pio e Amedeo, Pieraccioni e De Luigi messi insieme ma obiettivamente non ci vuole molto. E divertente è anche l'«idea», assente nella testa del regista Landi Porrini ma chiarissima in Veronesi, che finisce per dare una mano al collega in debito di originalità. E a garantirgli la standing ovation della platea teatrale. Quella trovata non la riveleremo mai.

Andate a vedere il film, lo merita.

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