Politica

Ruby, opposizione all'attacco: "Premier a casa"

Rosy Bindi: "Chiarisca tutto o liberi il campo".  Vendola: "Le dimissioni sarebbero un atto di decenza". I Verdi: "Profonda vergogna". Bonino: "E' una situazione deprimente". E Di Pietro rilancia il referendum contro il legittimo impedimento

Ruby, opposizione all'attacco: "Premier a casa"

Roma -  L'onda d'urto delle intercettazioni sul "caso Ruby" non si è ancora fermata che già l'opposizione è partita all'attacco, a testa bassa, per chiedere la testa del presidente del Consiglio. C'è chi si limita a suggerire al premier di dimettersi, e chi, invece, fa dell'invettiva contro il Cavaliere lo specchio di un odio politico mai sopito.

Bindi: chiarisca o liberi il campo "O Berlusconi è in grado nelle sedi opportune di dimostrare che davvero sono infondate le accuse che gli vengono rivolte oppure deve fare una seria riflessione sula possibilità di liberare il campo". Così Rosy Bindi a margine della presentazione di un libro. "È grave - ha aggiunto Bindi - che l’Italia abbia un presidente del Consiglio che rifiuta la sede giudiziaria per chiarire la verità o meno dei fatti. Questa situazione è insostenibile, Berlusconi non può pensare di avere convinto gli italiani con lo show di ieri sera". "Quello che agli italiani interessa davvero - ha concluso Bindi - è sapere se chi li governa è in grado di dimostrare che le accuse gravi che gli sono rivolte sono più o meno infondate".

Vendola: dimissioni atto di decenza "Se nella privacy vengono violate le leggi dello Stato, se lo scandalo che ne deriva ha una tale eco anche a livello internazionale, credo che tutto ciò imporrebbe un atto di igiene politico istituzionale, un atto di decenza come le dimissioni del presidente del Consiglio". Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola in una intervista al gr di Radio24. "E forse -ha aggiunto Vendola- a questo punto dell’avvelenamento e dell’inquinamento della storia italiana, occorrerebbe davvero andare di corsa alle elezioni anticipate".

I Verdi: profonda vergogna "Da italiani - dice in una nota il leader del Sole che ride Angelo Bonelli - proviamo profonda vergogna per quello che sta emergendo dall’inchiesta di Milano su Silvio Berlusconi". Secondo Bonelli "Berlusconi è ormai arrivato al capolinea ma continua a trascinare nel fango le istituzioni in un momento così delicato come quello che il Paese sta vivendo". "I comportamenti del presidente del Consiglio sono continui schiaffi in faccia ai cittadini ogni giorno devono fare i conti con una crisi economica e occupazionale drammatica. Berlusconi - conclude Bonelli - si dimetta e smetta di coprire di fango le istituzioni".

Bonino: situazione deprimente La vicepresidente del Senato, Emma Bonino, fa notare che "i problemi del Paese sembrano bloccati sulle vicende private del premier. È una cosa deprimente pernso anche per i cittadini - ha concluso - che forse non sono particolarmente curiosi delle vicende private del premier e vorrebbero magari invece sapere come si esce dalla crisi". 

Di Pietro rilancia il referendum  Sulla vicenda Ruby "ancora una volta Berlusconi vuole evitare i giudici e ignorare il principio di leale collaborazione citata dalla Corte costituzione nel provvedimento sul Legittimo impedimento". Così Antonio Di Pietro, presidente dell’Idv, torna ad attaccare il presidente del consiglio sull’indagine della Procura di Milano. "Come sempre - ha aggiunto Di Pietro - Berlusconi chiamato a rispondere dei suoi fatti e misfatti davanti alla giustizia, ha già detto che non intende rispondere e presentarsi in tribunale, anzi intende accusare i giudici". Di Pietro rilancia, quindi, il referendum dell’Italia dei Valori sul Legittimo impedimento.

Pd: vicenda umiliante Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Partito Democratico, in una nota afferma che "quel che emerge dalle ultime informazioni sul caso Berlusconi-Ruby mostra un quadro umiliante per le persone coinvolte ma soprattutto per il paese, anche al di là degli aspetti giudiziari e della rilevanza penale o meno dei fatti.

L’approdo in parlamento dei documenti inviati dalla Procura della Repubblica di Milano sul caso Berlusconi consentirà comunque alle forze politiche di esprimersi, di discutere queste penose vicende, di pronunciarsi con chiarezza".

Commenti