Salute

Arresti cardiaci, a soccorrere si impara anche da bambini

Un'app insegna come intervenire di fronte a una emergenza, come l'ostruzione delle vie respiratorie

Riccardo Cervelli

C'è un'app che racconta, attraverso una fiaba interattiva, come comportarsi qualora ci si trovasse di fronte a una persona colpita da arresto cardiaco o ostruzione delle vie aeree. Si tratta di un programma per smartphone o tablet iOs o Android, scaricabile gratuitamente da Google Play o iTunes, prodotto in italiano e pensato per i bambini, ma anche per gli adulti. L'app è stata realizzata da Elastico, una software house nazionale specializzata in programmi per bambini, su richiesta di IRC, Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare, associazione impegnata nella sensibilizzazione al primo soccorso. Ogni anno oltre 400.000 persone in Europa, di cui 60.000 in Italia sono colpite da arresto cardiaco. La sindrome può essere causata da diverse patologie, ma è facilmente diagnosticabile da tutti se si sanno riconoscere pochi ma chiari sintomi: la persona colpita non respira, non risponde ai richiami e ha una momentanea sospensione del battito cardiaco.

L'attuazione immediata delle manovre di rianimazione cardiopolmonare (Rcp) prima dell'arrivo dei soccorsi, può accrescere, secondo gli esperti di IRC, la possibilità di sopravvivenza di due/tre volte rispetto a quanto avviene qualora nessun testimone pratichi una Rcp prima dell'arrivo del 118. Ed è purtroppo quanto avviene nella stragrande maggioranza dei casi. Con la promozione dello sviluppo dell'app («Un pic-nic... mozzafiato»), IRC ha voluto ancora una volta sottolineare la necessità di diffondere la conoscenza delle più semplici manovre di rianimazione a cominciare dalla comunicazione verso i più piccoli. In diversi paesi del mondo queste tecniche vengono insegnate a scuola fin dalle prime classi. «I bambini spiega Federico Semeraro, presidente di IRC hanno meno paura degli adulti a compiere azioni che fino a quel momento conoscevano solo in teoria. Per questo è importante che le manovre per il ripristino del ritmo cardiaco o la disostruzione delle vie aeree diventino un patrimonio di conoscenza già dei più piccoli. Se un bambino di sei anni difficilmente avrà la forza e la coordinazione per poterle eseguire, uno di 12 invece sarà in grado di compierle. Già oggi non è raro che nei pronto soccorso arrivino padri o nonni rianimati in prima battuta da figli o nipoti minorenni». Un altro metodo per rianimare una persona colpita da arresto cardiaco è l'utilizzo di un defibrillatore semiautomatico o Dae. Ormai questi dispositivi sono presenti ovunque vi sia elevato afflusso di persone o si possano verificare incidenti. L'uso di un Dae, benché guidato dallo stesso dispositivo, è riservato o a persone che hanno seguito un apposito addestramento o a maggiorenni che lo utilizzano seguendo le istruzioni impartite via telefono da un addetto del 118.

I Dae, comunque, non sono presenti ovunque e non risolvono il problema dell'ostruzione delle vie aeree. Un consiglio, quindi, è acquisire un po' di conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare manuale.

Magari iniziando con l'aiuto della app di IRC.

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