Salute

Baby anoressiche, fenomeno in crescita

"I disordini alimentari sono in forte aumento, si sta abbassando l’età dei pazienti: trattiamo bambine di 9 anni", questo l'allarme lanciato dal reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambin Gesù di Roma

Baby anoressiche, fenomeno in crescita

Il dramma anoressia colpisce un numero sempre maggiore di ragazze. Ma il dato più allarmante riguarda l'età delle pazienti. "Trattiamo bambine anoressiche di 9 anni, spesso tanto gravi da richiedere il ricovero. E i maschi non sono da meno: è recente il caso di un piccolo di 9-10 anni", questa la preoccupante testimonianza di Stefano Vicari, responsabile dell'Unita operativa di Neuropsichiatria infantile nell’ospedale Bambin Gesù di Roma, a margine della presentazione della docufiction Disordinì, realizzata da Rai Educational.

Con sguardo impietoso si controllano ossessivamente allo specchio, pronte a cogliere ogni minima imperfezione; il corpo appare loro goffo, brutto, inadeguato a relazionarsi con i coetanei. E così pian piano vengono trascinate nel vortice della malattia. Arrivano addirittura a nascondere l'insalata sotto il cuscino per ingannare i genitori e far credere di aver mangiato almeno quello.

Molto spesso le mamme e i papà ignorano o trascurano i primi segnali di disagio e si accorgono troppo tardi del problema. Solo la visita pediatrica permette di aprire gli occhi sull'inquietante realtà. "Sarebbe bene preoccuparsi quando il ragazzino cambia in modo marcato il suo comportamento: lunghi silenzi, rifiuto di uscire, salto dei pasti o problemi con il sonno, e scatti improvvisi non vanno sottovalutati", avvertono i medici.

A novembre le storie dei pazienti ricoverati nell'ospedale romano verranno pubblicate nel libro L'insalata sotto il cuscino. "Si tratta di vicende drammatiche, situazioni spesso molto gravi che ci costringono al ricovero", racconta Vicari ad Adnkronos Salute, ricordando che i disturbi alimentari rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti. 

In crescita anche i fenomeni di bimbi affetti da dislessia e autismo e di adolescenti schizofrenici.

Le ultime ricerche scientifiche hanno collegato quest'ultimo problema all'aumento dell'uso di sostanze stupefacenti fra i più giovani. 

 

Commenti