Salute

Business Dna, aumenta l'uso dei test fai da te

Nel 2017, 12 milioni di persone, solo negli Stati Uniti, hanno usato i test del Dna fai da te

Business Dna, aumenta l'uso dei test fai da te

Si moltiplicano i test del Dna "fai da te", che permettono di avere informazioni sulla propria salute, ma anche su antenati o parenti lontani. Si tratta di test non invasivi, che possono essere effettuati a casa e hanno costi contenuti, da 50 a 200 euro circa.

Nel 2017, negli Stati Uniti, dodici milioni di persone, cioè una su 25, hanno usufruito delle piattaforme che offrono l'analisi del Dna. Ora, questa possibilità arriva anche in Italia, dove un'azienda propone la possibilità di ricostruire un albero genalogico, inviando un campione di Dna, al costo di 90 euro. Alcuni test vengono proposti tramite Facebook o altri social network, attraverso i quali si può venire in contatto con parenti sconosciuti, tramite l'analisi del materiale genetico, raccolto con un apposito kit che arriva a casa al compratore, il quale rispedisce il tampone per posta.

Ma l'obiettivo non è solo risalire alle parentele lontane. Spesso, infatti, le persone ricorrono a questi test "fai da te" per trovare l'anima gemella, soprattutto in America, dove vengono organizzati dei saliva-party, durante i quali si raccolgono campioni di saliva che vengono poi inviati in laboratorio, "per valutare la compatibilità biologica di coppia".

Contro la diffusione "inquietante" dei test genetici on line, si schierano Riccardo Giannetti, manager di Inveo, organismo accreditato per la certificazione della protezione dei dati personali, e il Garante della privacy, Antonello Soro. Per entrambi, l'invio del materiale genetico via posta, espone la persona alla rivelazione dei propri dati più intimi e privati, consegnati nelle mani di "un soggetto che non si sa quale uso potrà farne", dato che chi invia il proprio Dna deve acconsentire al trattamento dei propri dati, tramite un banale consenso on line.

L'analisi del Dna sta, quindi, trasformandosi in un business, con tanto di spot pubblicitari che sponsorizzano i test "fai da te", dei quali sempre più gente si ritrova ad usufruire, forse senza rendersi pienamente conto delle informazioini intime e personali che fornisce alle aziende.

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