Salute

Complicanze diabetiche: è possibile diminuirle

Luisa Romagnoni

Crescono le possibilità terapeutiche, per i pazienti con diabete di tipo 2: la terapia insulinica con microinfusore, rispetto a quella multi iniettiva giornaliera, migliora il controllo della glicemia. Il dato emerge dalla fase di prosecuzione di un approfondito studio OpT2mise (un trial randomizzato), pubblicato di recente su Diabetes, Obesity and Metabolism. In estrema sintesi: il lavoro ha confrontato la terapia insulinica mediante microinfusore, con le iniezioni multiple giornaliere, nei pazienti diabetici di tipo 2, in cattivo controllo glicemico. A12 mesi, il gruppo che dopo un periodo iniziale di sei mesi con terapia multi iniettiva, è passato alla somministrazione di insulina tramite microinfusore, ha raddoppiato la riduzione di emoglobina glicata A1C dallo 0,4% allo 0,8, utilizzando il 19 per cento in meno di insulina. «La prosecuzione dello studio OpT2mise, sviluppa i risultati dello studio iniziale che hanno dimostrato come la terapia insulinica realizzata mediante il microinfusore, abbia aiutato i pazienti diabetici di tipo 2, insulino-trattati, a ottenere in sicurezza un miglior controllo glicemico a dosaggio di insulina inferiore, rispetto alle iniezioni multiple giornaliere», spiega Francesco Giorgino, direttore unità di endocrinologia del Policlinico corsorziale di Bari. «Abbiamo riscontrato che i partecipanti che sono passati dalla terapia multi-iniettiva al microinfusore di insulina, sono riusciti a ottenere gli stessi risultati a 12 mesi. Poiché molti pazienti con diabete di tipo 2 hanno difficoltà a raggiungere il controllo glicemico, questi dati dimostrano che la terapia insulinica mediante microinfusore, può offrire un vantaggio significativo, rispetto alle iniezioni multiple giornaliere di insulina, anche in questi pazienti». Per le persone con diabete (in Italia sono quasi 3 milioni più, si stima un altro milione e mezzo con malattia senza saperlo), il controllo glicemico, è un fattore essenziale.

Una riduzione dell'1 per cento di emoglobina glicata A1C, determina un calo del 40% del rischio di complicanze di lungo termine come ictus, cardiopatia, danni a livello oculare e nefropatia.

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