Salute

Nasce iARPlus, il nuovo progetto di telemedicina reumatologica

Il nuovo progetto dedicato alla telemedicina reumatologica consente di assistere a distanza i pazienti affetti da questa tipologia di malattie, evitando così di dover rinunciare a visite e controlli periodici

Nasce iARPlus, il nuovo progetto di telemedicina reumatologica

iARPlus, il nuovo progetto di telemedicina reumatologica, parte oggi con una nuova piattaforma informatizzata, interoperabile e in grado di facilitare i contatti tra malato, il medico di medicina generale e lo specialista reumatologo. Già in 40 centri della Penisola sono operativi degli “Ambulatori Virtuali Reumatologici” che presentano modelli e percorsi comuni e condivisi per evitare disparità nei servizi erogati.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di far fronte alle emergenze sanitarie imposte dalla pandemia e l’obiettivo è di riuscire a implementarli nel più breve tempo possibile. Presentata durante la seconda giornata del 57° Congresso Nazionale della Società Scientifica, la piattaforma è promossa dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), con il supporto incondizionato dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR).

iARPlus è usufruibile per i pazienti colpiti dalle patologie più gravi come artrite reumatoide, artrite psoriasica o spondilite anchilosante. On line sono presenti schede per la raccolta dei dati anagrafici, esami di laboratorio, esiti diagnostici, tipologia di trattamento in atto, aderenza e comorbidità. Il paziente potrà compilare, sempre on line, delle schede di autovalutazione sull’attività della malattia, integrate in un sistema di allarme che avvisa in tempo reale il reumatologo. Nel caso in cui lo ritenga opportuno, lo specialista potrà valutare se sia necessario convocare l’assistito in ospedale per controlli più approfonditi in presenza.

Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale della SIR, si è dimostrato pienamente favorevole a iARPlus: «Questo nuovo progetto di telemedicina è uno strumento fondamentale in questo momento molto delicato. Da quando l’indice dei contagi è bruscamente aumentato in tutto il Paese stiamo assistendo alla riconversione di reparti di reumatologia in strutture sanitarie per l’assistenza ai pazienti colpiti da Covid. Stiamo affrontando settimane complicate ed è ormai necessario, e a volte anche imprescindibile, utilizzare nuovi mezzi telematici moderni».

Anche Roberto Gerli, Presidente Eletto SIR, ha sottolineato l'importanza del progetto per la salute dei pazienti: «Il nostro auspicio è passare dai 40 attualmente operativi a tutti i centri di reumatologia per implementare il prima possibile su tutto il territorio italiano questi servizi. È un primo progetto pilota che dovrà ora aprirsi a collaborazioni con altre associazioni mediche e di pazienti. Si tratta di una necessità che va al di là dell’emergenza legata all’attuale pandemia in quanto le nuove tecnologie rappresentano un modello assistenziale innovativo e sempre più incentrato sul cittadino. La telemedicina può contribuire e favorire una profonda riorganizzazione dell’assistenza sanitaria reumatologica e soprattutto facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie in tutta la Penisola».

Fausto Salaffi, Consigliere Nazionale SIR, ha inoltre lanciato un appello alle istituzioni a favore di una legge dedicata alla telemedicina: «Solo alcune Regioni hanno definito regole e tariffe precise per l’erogazione di servizi sanitari attraverso l’utilizzo di strumenti digitali. Fino a quando le televisite non saranno equiparate a livello burocratico-amministrativo a quelle ambulatoriali sarà difficile avviare in Italia progetti in grado di rispondere alle nuove sfide. Come Società Scientifica ci stiamo impegnando per garantire l’assistenza anche da remoto ai nostri pazienti. È però fondamentale che anche le autorità sanitarie, sia locali che nazionali, sostengano la comunità medica con interventi legislativi specifici».

Per Silvia Tonolo, Presidente Nazionale ANMAR, è importante puntare l'attenzione sull'importanza dell'assistenza medica anche a distanza: «La priorità, come rappresentanti dei pazienti, deve evitare di ritrovarci nella stessa situazione della scorsa primavera. Nei primi mesi della pandemia migliaia di malati reumatologici sono stati abbandonati e non hanno potuto proseguire con cure e controlli anche per timore di possibili contagi. L’intero sistema sanitario nazionale sta ora di nuovo affrontando uno sforzo enorme e forse addirittura maggiore a quello di marzo-aprile. La telemedicina non è il futuro ma deve essere il presente perché grazie ad essa oggi i malati cronici possono avere un buon livello d’assistenza. Continueremo a collaborare con gli specialisti della SIR per implementare l’utilizzo della nuova piattaforma. ANMAR è impegnata a far dialogare le Regioni, gli specialisti reumatologi e i medici di famiglia per una concreta e reale presa in carico dei pazienti, sfruttando le risorse tecnologiche attualmente a disposizione attraverso il nostro progetto SMART SHARE che è in grado di rendere interoperabili i sistemi e le piattaforme esistenti nel rispetto delle singole autonomie organizzative».

Sempre sulla telemedicina si è espresso anche Sinigaglia, utili per ridurre il carico sugli ospedali italiani anche in casi simili a quello attuale, ovvero con una seria pandemia in atto: «Le patologie reumatologiche sono sempre più croniche. L’emergenza Coronavirus ha drammaticamente investito anche le strutture sanitarie reumatologiche soprattutto quelle attive nelle zone più colpite dal Covid. Uno degli obiettivi della piattaforma iARPlus è riuscire a decongestionare la pressione sugli ospedali italiani. La telemedicina può essere una risorsa, un supporto alla professionalità del reumatologo e non solo una momentanea infrastruttura tecnologica.

Servono investimenti per piattaforme tecnologiche che devono essere interoperative per integrare i vari dati raccolti».

Commenti