Salute

DEL SESSO

Ansia da prestazione, disfunzione erettile, impotenza. I tabù sessuali maschili sono radicati e spesso difficili da «dire ad alta voce». Ma finalmente sta crollando il falso mito dell'«uomo che non deve chiedere mai»: c'è più elasticità nell'affrontare i problemi e si prende appuntamento dallo specialista con più disinvoltura rispetto a qualche tempo fa.

SE QUALCOSA NON VA

Tra i disturbi più frequenti sotto le lenzuola ci sono problemi erettili, eiaculazione precoce - nel 30% degli uomini fin dai primi rapporti sessuali - e disturbi del desiderio, a volte del tutto inibito persino nelle fantasie sessuali. Ovviamente, prima si affronta la disfunzione meglio è. Ma a che tipo di medico bisogna rivolgersi? «Molto spesso - spiega Pietro Premoselli, urologo della clinica Multimedica di Castellanza - nello stesso paziente coesistono cause organiche e psicologiche, come stress o conflitti relazionali. Questo complica l'approccio terapeutico e alla figura dell'urologo-andrologo è talvolta utile affiancare la consulenza dello psicologo e del sessuologo». Nel momento in cui vengono escluse problematiche organiche, occorre il counselling psico sessuologico, un affiancamento psicologico che aiuta a vivere meglio la propria sessualità, sia nei giovani sia negli uomini che si sono finalmente decisi, dopo i 30 anni, ad affrontare il «mai detto».

QUALI TERAPIE?

«Se la causa del disturbo si nasconde dietro a un'alterazione ormonale, - spiega Premoselli - nell'uomo adulto può essere presente un ipogonadismo (insufficiente produzione di ormoni da parte dei testicoli con deficienza di ormoni ipofisari LH e FSH) che causa disfunzione erettile. Lo si può correggere farmacologicamente. In altri casi si utilizzano principi attivi che potenziano l'effetto dell'ossido nitrico, sostanza chimica prodotta dell'organismo per rilassare i muscoli del pene, e incrementano il flusso sanguigno facilitando la risposta allo stimolo sessuale». In una più bassa percentuale di casi (10%) la disfunzione erettile dipende solo dalla carenza di testosterone, che va semplicemente integrato. Per questo è importante parlarne con lo specialista: magari basta poco per risolvere tutto, prima che il tabù intacchi la fiducia in sé, si trasformi in ansia da rapporto e scalfisca la vita affettiva.

Dai 60 anni in poi è doveroso cogliere i campanelli d'allarme e verificare il funzionamento gonadico, costruire un percorso di prevenzione, di diagnosi e terapia. «Deve entrare nell'immaginario collettivo il dato che anche l'uomo, come la donna nel periodo della menopausa, può avere un declino della funzionalità gonadica con una riduzione della forza muscolare, depressione, difficoltà di concentrazione e, quindi, inesorabilmente anche delle prestazioni sessuali».

QUESTIONE DI TESTA

Per risolvere i problemi di eiaculazione precoce (che avviene entro un minuto dalla penetrazione) ci sono anche alcune pratiche comportamentali. Una di queste è la strategia dello «stop-go», l'arresto momentaneo del rapporto poco prima del raggiungimento dell'orgasmo, con successiva ripresa dopo un'adeguata attesa. Un'altra tecnica è quella dello «squeeze», la compressione digitale del glande per ritardare l'orgasmo. Esistono terapie farmacologiche continuative con gli inibitori selettivi della serotonina e la formulazione on demand, cioè l'assunzione del farmaco da una a tre ore prima del rapporto. Esistono poi creme e gel locali.

VIAGRA A 16 ANNI

Pur non avendo problemi sessuali, tanti giovani se li creano. Fanno un uso del tutto ingiustificato dei farmaci che servono a combattere le disfunzioni erettili e li mixano ad alcol e stupefacenti come l'ecstasy in miscele esplosive. Abusi che nel tempo annichiliscono il desiderio e performance già da giovanissimi.

MaS

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