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Sarno e i 137 morti: nulla assoluzione ex sindaco

La Cassazione ha annullato l'assoluzione in appello per Basile, accusato di omicidio colposo plurimo per omissioni e imprudenze. Nell'alluvione del 5 maggio '98 persero la vita 137 persone. Il processo torna in appello: l'ex sindaco era stato assolto anche in primo grado

Sarno e i 137 morti: nulla assoluzione ex sindaco

Roma - Annullata l'assoluzione. Il processo d'appello per l'ex sindaco di sarno Gerardo Basile è da rifare. La Cassazione ha annullato, con rinvio alla Corte d’Appello di Salerno, l’assoluzione di Basile in relazione all’accusa di omicidio colposo plurimo per le omissioni e imprudenze, nel predisporre adeguate misure di sicurezza per la cittadinanza, che avrebbero provocato 137 vittime durante l’alluvione del 5 maggio 1998 durante la quale un’immensa colata di fango travolse la frazione di Epifanio. Basile era stato assolto sia in primo sia in secondo grado.

La sentenza La Cassazione, invece, ha confermato l’assoluzione dell’ex assessore comunale di Sarno, Ferdinando Crescenzi. Sono stati così respinti i ricorsi presentati contro la sua assoluzione dai familiari di alcune delle vittime. Contro l’assoluzione del sindaco Basile aveva fatto ricorso in Cassazione la procura della Corte d’Appello di Salerno rappresentata da Armando Sessa e dall’aggiunto Maddalena Russo. Il verdetto di secondo grado era stato emesso il 6 ottobre 2008, quello di primo grado, il 3 giugno del 2004 dal tribunale di Nocera Inferiore. La prescrizione, per Basile, da quanto si è appreso da fonti della difesa del Comune di Sarno maturerà solo nel 2013.

L'accusa Ieri, nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale Francesco Iacoviello aveva sostenuto la responsabilità dell’ex primo cittadino per il mancato ordine di evacuazione, per aver diffuso notizie rassicuranti invitando la cittadinanza a rimanere nelle proprie case, per non aver convocato il comitato per le emergenze, ed essere così rimasto isolato dal circuito di informazioni della prefettura. "Bisogna applicare il principio di ragionevolezza - aveva detto il pg - e non quello della prevedibilità dei danni dell’alluvione. Gli altri sindaci dei Comuni vicini, come Quindici, avevano comunque dato l’ordine di evacuazione, ragionando come persone normali dotate di ordinaria diligenza, mentre a Sarno, dove pure la situazione era molto più grave, il sindaco era rimasto inerte. Non si trattava di fare una profezia su un evento imprevedibile - aveva aggiunto Iacoviello - ma solo la previsione di un evento prevedibile.

Invece a Sarno si è passati dall’assunto dell’evento imprevedibile alla constatazione della catastrofe, quando invece altri sindaci dei paesi vicini avevano, invece, previsto tutto".

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