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Se oggi Evola fa paura a chi non ha più pensiero

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Se oggi Evola fa paura a chi non ha più pensiero

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Sarebbe da andare tutti a Gressoney sabato alle 18. Perché in un'epoca di pensiero unico e censorio è intollerabile che a far paura sia ancora l'uomo nero. Figuriamoci il Barone del pensiero aristocratico ed esoterico, contro cui si scaglia l'Anpi per l'incontro «Filosofia e alpinismo a Gressoney: Julius Evola». Abbastanza per scatenare i partigiani postumi che chiedono al Comune il ritiro della sala consiliare nel contro convegno con Gad Lerner e il docente di Storia dell'ebraismo Alberto Cavaglion. Niente parola al laureato in Filosofia Angelo Parrella, al professore di Estetica Luca Siniscalco e al vicesegretario della Fondazione Julius Evola Andrea Scarabelli. L'armamentario delle contestazioni è quello basico di chi ha poco studiato e si limita a contestarne con ovvietà e scarsezza di pensiero un generico antisemitismo unito a una progenitura di teoria della razza. Nessun riferimento al suo essere stato personalità straordinariamente poliedrica: filosofo, pittore, poeta, scrittore, occultista ed esoterista e dunque così poco incasellabile nei miserabili schemi del politicamente corretto di personaggi tanto teoreticamente inconsistenti quanto ideologicamente assatanati.

Dimentichi (o ignari) che opere di Evola stiano alla Gam di Roma, così come al Museo del Novecento di Milano e in tante altre istituzioni statali. Che a lui il Mart di Rovereto griffato Vittorio Sgarbi abbia dedicato Lo spirituale nell'arte, retrospettiva difesa da un uomo intelligentemente di sinistra come Giampiero Mughini: «A una mostra che mettesse in risalto quei quadri mi ci precipiterei domattina. Sono opere fra le più importanti dell'avanguardia italiana degli anni Venti e più precisamente del suo minuscolo nucleo dadaista, un'avanguardia di cui in quel momento Evola era un protagonista primario». Così come a Milano nel 1998 ci fu il convegno «Julius Evola. Un pensiero per la fine del millennio» a cui parteciparono pensatori come Pio Filippani Ronconi, Stefano Zecchi, Sergio Romano, Claudio Risè, Alessandro Grossato, Claudio Bonvecchio, Enrico Montanari, Joscelyn Godwin, Quirino Principe e Richard Drake.

Per chi volesse, gli atti sono raccolti in volume, così come si può rivedere la bellissima puntata di Passato e presente dedicatagli su Raitre da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini. Non due pericolosi antisemiti. Perché «le ceneri - lasciò scritto - raccolte in un'urna dovranno esser deposte in un crepaccio del ghiacciaio del Monte Rosa. Spargerle dalla cima sarebbe troppo romantico».

Lasciamo Evola meditare sulle vette.

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