Serialità

La saga dei Templari diventa una serie tv (troppo) teen

Il film con Nicholas Cage diventa una serie tv per Disney+ e si racconta una nuova avventura al limite dell'assurdo sulla ricerca di un tesoro nascosto dai conquistadores spagnoli

La saga dei Templari diventa una serie tv (troppo) teen
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Diverse volte abbiamo puntualizzato il fatto che la tv e il cinema non corrono più su dure rette parallele. Anzi, è come se fossero i due lati della stessa medaglia. L’uno contempera l’altro. E a dimostrarlo sono i grandi cult del cinema che oggi sono tornati in tv in una veste nuova e del tutto inedita. Lì dove la potenza del grande schermo esaurisce le sue idee, ecco che l’universo televisivo arriva per "rimediare" ai danni. Succede anche con Il mistero dei Templari che, per Disney + dal 14 dicembre, diventa una serie tv. Dal film del 2004 con Nicholas Cage, nasce ora un reboot che occhieggia al celebre franchise (si ricorda che nel 2007 è stato girato anche un sequel) e che porta in tv l’essenza di un’avventura senza limiti e che guarda al mondo dei più giovani. Un progetto parallelo che amplia l’universo de Il mistero dei Templari, proponendo la stessa miscela del film ma con un sguardo alla modernità.

Una serie intrigante, che diverte e convince nonostante cade molto spesso in tutti i più classici clichè di una teen novel, eppure Il mistero dei Templari piace proprio per questo motivo. Dieci gli episodi previsti che arrivano a cadenza settimanale per una prima stagione che promette scintille. Noi abbiamo visto alcune immagini in anteprima e ora vi spieghiamo il perché è una serie che merita di essere vista.

Alla ricerca del tesoro di Montezuma

Il breve prologo racconta il tema portante della serie tv. L’agente del FBI Peter Sadusky (interpretato da Harvey Keteil) racconta di un tesoro inestimabile che gli indios hanno nascosto dai conquistadores spagnoli. Un tesoro che, secondo la leggenda, è quasi impossibile da quantificare. L’attenzione poi si sposta sulla giovane Jess Morales che ha ereditato dal padre la passione per gli enigmi e i rompicapi. Lei è una ragazza gioviale, irriverente e dalla battuta sempre pronta che sogna di trovare il suo posto nel mondo. Si trova, suo malgrado, a scoprire qualcosa dal suo stesso passato tanto da riprendere la ricerca del tesoro di Montezuma proprio come aveva fatto suo padre. Nella sua avventura, che subito diventa una sorta di intrigo internazionale, Jess si trova a confrontarsi con Billie Pearce – con il volto di una carismatica Catherine Zeta-Jones - donna misteriosa e facoltosa, disposta a tutto pur di mettere le mani sul tesoro degli indios. I primi episodi della serie introducono molte le vicende e i personaggi ma, l’azione sconsiderata, tipica del franchise, è rimandata (per ora) ai prossimi.

Azione, mistero e tanta retorica

Ci si trova di fronte a una serie che conserva tutte le caratteristiche di un prodotto Disney. Il che può essere positivo ma anche negativo. Da una parte Il mistero dei Templari mette in scena un racconto ricco di suggestioni, che miscela storia, realtà, mito e falso storico, e dall’altra è una sorta di retrospettiva sul mondo che stiamo vivendo. Al centro della vicenda, infatti, oltre alla ricerca del mistico tesoro, si apre una parentesi sulla condizione dei giovani di oggi, presi dalla tecnologia e dalla voglia di apparire. Jess, però, fin dalle prime battute sembra essere una ragazza ben diversa dai suoi coetanei. È spigliata, è intelligente ed è sarcastica. È consapevole di avere dei trascorsi alle spalle, ma trae forza dal suo stesso passato, diventando una donna che non si arrende alle avversità. Una particolarità che ha permesso alla serie di compiere un salto di qualità, anche se l’ossessiva retorica appesantisce molto la narrazione. Sembra un ibrido: c’è l’azione più sconsiderata, il mistero anche una componente (troppo) teen.

Una serie da vedere ma…

Proprio per questo motivo Il mistero dei Templari potrebbe cadere – pericolosamente – in schemi già abusati e che potrebbero snaturare l’idea di base. Resta un prodotto ampio, per tutta la famiglia, che intrattiene con piacere, che miscela, per l’appunto, l’azione e la tematica mystery, ma a causa di una presenza ingombrante di personaggi giovani (e alquanto tormentati), c’è il rischio di perdere il fulcro del discorso, dando agio alla vicenda di focalizzarsi solo sule vicende personali invece che sul (grande) archetipo narrativo che è stato mostrato durante il prologo. Di certo siamo ancora all’inizio, e nei premi episodi la storia si muove con garbo e con attenzione, e c’è speranza per i prossimi ma si teme che l’ottima idea di base si possa snaturale nel corso degli eventi.

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"La Storia è il cuore e l’anima del franchise"

E in vista del lancio della serie tv, il cast è intervenuto in una tavola rotonda via Zoom che ha animato un bel dibattito tra i giornalisti e gli attori. A dominare è Catherine Zeta-Jones la quale ha più volte affermato di essere "onorata di essere stata presa in considerazione per il ruolo" e che "è stato bello partecipare a una serie dai toni così avventurosi". Risponde con precisione quando i giornalisti le domandando quale potrebbe essere il cuore del franchise. "È la storia con la S maiuscola – confessa-. È al centro di tutto. Ed è un tema così importante che una serie su Il mistero dei Templari potrebbe funzionare anche tra 15 o 20 anni – aggiunge -. Al mondo c’è sempre un tesoro che aspetta di essere trovato e tante culture diverse da esplorare quindi, di fatto, la serie potrebbe sempre reinventarsi. È una sfida ma il bello è anche questo".

Prima della serie c’era il film con Nicholas Cage

Era il 2004 quando il franchise de Il mistero dei Templari è arrivato nei cinema. Il primo film che ha spopolato tra il pubblico e la critica, proponendo una storia moderna sulla falsa riga di Indiana Jones, è stato diretto da Jon Turtelaub e prodotto da Jerry Bruckheimer. Nel cast spiccava il celebre Nicholas Cage, insieme a Diane Kruger, Jon Voight e Sean Bean (nel ruolo di un super cattivo). Con un budget di 100 milioni di dollari, la pellicola ha incassato 173 milioni solo negli Stati Uniti e globalmente circa 350 milioni di dollari. In Italia il film ha incassato nella stagione 2004/2005 circa 8 milioni di euro. Al centro della vicenda, una bizzarra corsa contro il tempo per acciuffare il tesoro perduto dei Templari e da qui il titolo della saga. Due anni dopo arriva il sequel che, con lo stesso cast, cerca di risolvere un intricato puzzle nascosto nel cuore di Washington e che risale alla guerra civile americana. Nonostante il buon successo di pubblico, il film non è stato baciato da buone critiche.

Il terzo film che potrebbe arrivare prima del previsto

Per un lungo periodo di tempo si è parlato di un nuovo capitolo del franchise ma, nonostante sia stato annunciato nel 2008, l’idea non si è mai concretizzata. Appena la serie tv della Disney è entrata in produzione, dallo storico regista e dallo sceneggiatore è stato confermato che il progetto è ancora in piedi e che, molto probabilmente, il terzo film potrebbe entrare in produzione nel 2023 e pare che sia confermata la presenza di Nicholas Cage nel ruolo dell’iconico Ben Gates.

Chi sono i Templari?

La saga fa leva su un mito della storia moderna che, da sempre, è un crogiolo fumante di miti e leggende. I Templari sono dei cavalieri. La nascita dell'ordine si colloca nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. Nell'immaginario collettivo la figura dei Templari rimane controversa per le tante leggende nate tra il XVIII e il XIX secolo che parlano di strani riti e di un legame con la massoneria. In realtà queste leggende sono nate durante i movimenti culturali dell'illuminismo, del romanticismo e della massoneria, che hanno dipinto l'ordine dei Templari in maniera così fosca senza aver condotto degli accurati studi storici, con la sola intenzione di attaccare la Chiesa cattolica.

In epoca recente, tutti questi falsi miti sono stati sconfessati e gli studi hanno rivelato che in realtà le accuse erano montate sulla base di confessioni estorte con la tortura dall'inquisizione francese, che a sua volta erano stata manipolata da Guglielmo di Nogaret, il guardia sigilli di Filippo il Bello.

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