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Addio all'avvocato Cesare Rimini, decano dei matrimonialisti e scrittore

È morto all'età di 91 anni l'avvocato Cesare Rimini, giornalista e scrittore considerato tra i massimi matrimonialisti italiani

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È scomparso a Milano all'età di 91 anni l'avvocato Cesare Rimini, considerato tra i massimi matrimonialisti, maestro del diritto di famiglia in Italia, ma anche scrittore e presidente onorario dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. L'annuncio della scomparsa è stato dato dall'Adnkronos tramite un messaggio dell'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti italiani (Ami). "Cesare Rimini era il papà della nostra Associazione, ma soprattutto era un maestro per tutta l'Avvocatura ed un faro nel settore di diritto di famiglia, un vero pioniere della materia in Italia", si legge nel comunicato.

La sua carriera

Era nato a Mantova il 21 giugno 1932, da una famiglia benestante di religione ebraica. Aveva poi lasciato la sua città per seguire i corsi di giurispridenza all'università Statale di Milano seguendo la sua grande passione per gli studi di legge. Diventò avvocato nel 1958, specializzandosi nelle cause matrimoniali e subito dopo la laurea cominciò a lvorare nello studio dell'avvocato Arturo Orvieto dove è sempre rimasto per tutta la vita, con lo studio che ha poi preso il suo nome, diventando in breve tempo uno degli avvocati di diritto di famiglia più importanti d'Italia.

A questo aggiunge anche la passione, che diventò una seconda attività, di giornalista pubblicista, curando rubriche per la Rai e collaborando con diversi quotidiani e riviste. Ma non soltanto, a lui si deve una nutrita produzione letteraria a partire da: Dica pure avvocato (1988), Una carta in più (1997), Forse che no. Alla ricerca dell'eleganza (2011), fino al più recente Le parole delle cose (2018). Inaspettata la sua passione per la letteratura per ragazzi, in cui venne coinvolto nella metà degli anni '70 con la pubblicazione del libro didattico: La parola alla giuria.

La passione per la musica classica e la medicina

Tra le sue tanti passioni anche quella per la musica classica, che lo portò ad essere uno dei maggiori frequentatori della Scala, diventando per setti anni presidente del Consiglio di amministrazione della Filarmonica della Scala, ma anche per la medicina.

Passione, quest'ultima che non esplicò mai a livello lavorativo ma che per la sua conoscenza della materia lo fece diventare per 7 anni presidente dell'Istituto neurologico Besta.

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