Cultura e Spettacoli

Il sogno africano cresce cullato dalla pubblicità

JOHANNESBURG, 10 ottobre 2016. In tutta la Provincia africana il limite minimo di pubblicità da inserire nei programmi televisivi è stato elevato da 10 a 30 minuti per ogni ora di trasmissione. Lo ha stabilito il cda dell’AfricaNetwork, riunitosi ieri a Johannesburg. In tal modo la Provincia (il mercato più fertile, oggi, per gli Inserzionisti) si pone allo stesso livello di Primo e Secondo Impero: un chiaro segnale di crescita dell’economia africana.
«La spinta decisiva - ha commentato il direttore marketing di AN, Nicodemus Vogelfrei - è venuta proprio dal pubblico. Da un’indagine di mercato effettuata su un campione di mille utenti dei nostri tre canali è emersa l’esigenza di una maggiore informazione sui prodotti importati dagli Imperi. La gente vuole sapere, informarsi. Insomma, è molto più matura rispetto a qualche anno fa». Lo confermano i dati auditel registrati negli ultimi tempi. Uno su tutti: i tre programmi privi di pubblicità che ancora sopravvivevano fino al giugno scorso (unici esempi nel panorama televisivo mondiale), e cioè il reality show vietato ai minori Lions, il talk di seconda serata Water Power e la sit-com femminile Manuba’s girls, sono stati soppressi a causa del pesantissimo calo di ascolti.
Soddisfatti per la decisione di AfricaNetwork, dunque, sia gli Inserzionisti imperiali, sia gli utenti provinciali. «L’Africa vuole crescere - ha detto Leyla Nix, portavoce dell’Associazione degli Utenti - anche in termini televisivi.

E l’incremento della pubblicità, soprattutto all’interno delle news, è un passo decisivo in tal senso».

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