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Ministri sui voli di Stato: Alfano batte tutti

In un solo mese 16 viaggi del ministro dell'Interno: atterraggi in regioni dove si è votato

Ministri sui voli di Stato: Alfano batte tutti

RomaNon c'è soltanto Matteo Renzi a fare incetta di passaggi aerei sulla flotta di Stato (gestita dal trentunesimo Stormo dell'Aeronautica militare). I suoi spostamenti e quelli dei suoi ministri spesso fanno scattare le periodiche interrogazioni parlamentari dei grillini, come avvenuto a esempio per il tour di comizi del premier in Trentino Alto Adige, restando comunque sotto l'occhio vigile dell'opinione pubblica.

Per fare solo un esempio, nell'ultimo mese di maggio Angelino Alfano, responsabile del Viminale, non si è certo risparmiato. Nella documentazione consultabile on line (che non prevede, però, i passaggi del presidente della Repubblica, del premier, dei presidente di Camera e Senato e del presidente della Corte costituzionale) il ministro dell'Interno stacca tutti. Per lui ci sono 16 passaggi aerei in un mese. La motivazione viene genericamente indicata come «istituzionale», ma è facilmente riscontrabile come, al di là dei frequenti spostamenti dalla Sicilia a Roma, molte tappe abbiano toccato regioni in cui si è votato lo scorso 31 maggio come la Puglia (Foggia e Foggia-Brindisi), il Veneto (Treviso e Venezia), Toscana (Firenze), Liguria (Genova) e Campania (Napoli). Al secondo posto dietro Alfano c'è il ministro Paolo Gentiloni con undici passaggi aerei, il ministro Pier Carlo Padoan con 6 e il ministro Roberta Pinotti con quattro.

Chiudono la classifica con un solo volo di stato nel mese di maggio i ministri Federica Guidi (Sviluppo economico), Maurizio Martina (Politiche agricole) e il vice-ministro Carlo Calenda (Sviluppo economico).

Sul sito della Presidenza del consiglio sono consultabili le liste dei voli di Stato di ogni mese del 2015 e degli anni precedenti. In questo caso ci soffermiamo sull'ultimo periodo che coincide, grosso modo, con il momento più «caldo» della campagna elettorale del voto per le Regionali. Perché, leggendo i dati con sufficiente malizia, possiamo immaginare che i ministri possano aver approfittato di impegni istituzionali per scendere nei luoghi del voto e aiutare così i rappresentanti dei propri partiti. Ovviamente non stiamo parlando di Gentiloni, che ha viaggiato praticamente soltanto all'estero, e nemmeno di Pier Carlo Padoan, arrivato al dicastero dell'Economia in qualità di tecnico.

L'attenzione si concentra su Angelino Alfano e su Roberta Pinotti. Il ministro degli Interni, come abbiamo già detto, ha approfittato di 16 passaggi. Alcuni di questi con destinazione Firenze (dove il 31 maggio si è votato per il rinnovo del Consiglio regionale), Foggia (due volte) e Treviso. I suoi voli di Stato ovviamente erano giustificati da impegni istituzionali.

Però, a latere , l'agenda del ministro era piena di incontri politici e soprattutto ogni occasione, anche istituzionale, è buona per ribadire a microfoni accesi e davanti ai giornalisti, la propria posizione.

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