«Spesso verde è soltanto il business»

Leo Hickman è un ambientalista convinto. A Milano è arrivato in treno, perché l’aereo «inquina troppo». Giornalista del Guardian, dopo un esperimento di un anno ora vive in maniera «ecologicamente corretta» nella sua fattoria in Cornovaglia. La sua ultima impresa è stato calcolare i costi delle vacanze: è nato così Ultima chiamata (Ponte alle Grazie), viaggio fra i danni provocati dal boom del turismo, grazie soprattutto ai voli low cost. Ed è critico anche su certi presunti viaggiatori «eco».
Anche i viaggi «verdi» possono far male all’ambiente?
«Il problema è che la parola ecoturismo è soltanto un’etichetta: può ingannare facilmente. Spesso non è usata in maniera corretta. Appendi il cartello ecohotel, e nessuno può smentirti».
Quali danni può fare l’ecoturismo?
«I viaggiatori da zaino in spalla fuggono dalla folla, magari esplorando la giungla. Ma così espandi l’impatto del turismo: è una grande responsabilità».


Lei fa l’esempio del Kerala, lo stato indiano passato in pochi anni da paradiso a ecobusiness. Altri luoghi a rischio?
«La famosa spiaggia thailandese dove è stato girato The beach: in dieci anni sarà distrutta. E quello che attraeva tanto i turisti sarà perso per sempre».
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