Cultura e Spettacoli

2018, Ss nello spazio Se sulla fantascienza sventola la svastica

Dopo sei anni di lavorazione esce Iron Sky, già presentato a Berlino. I fan hanno contribuito a suon di dollari e fornendo idee e consigli

2018, Ss nello spazio Se sulla fantascienza sventola la svastica

Se in Italia ci siamo acconten­tati de­i Fascisti su Marte di Corra­do Guzzanti, il mondo sta invece aspettando i «Nazisti sulla Lu­na» per ingaggiare quella che promette di essere la più grande guerra stellare. Stiamo parlando di Iron Sky, una pellicola indi­pendente del regista finlandese Timo Vuorensola, presentata con grande successo al Festival di Berlino, da oggi sugli schermi, per ora solo scandinavi e tede­schi, ma ben presto su quelli di molti altri Paesi.

La storia è semplice: nel 1945, mentre in Europa Berlino bru­cia, tra i ghiacci eterni dell’Antar­tide i nazisti sopravvissuti si im­barcano su potentissimi razzi spaziali per dare il via alla colo­nizzazione della Luna. Si inse­diano sull’altra faccia del satelli­te, quella dark side of the moon dove per più settant’anni prepa­rano la riscossa, progettando e costruendo Zeppelin interplane­tari e astronavi a forma di svasti­ca. L’«ora X» scatta prima del pre­visto quando, nel 2018, una spe­dizione statunitense raggiunge la parte oscura della Luna e uno degli astronauti (Christopher Kirby) viene catturato: il cattivis­simo Führer lunare (Udo Kier) decide allora di invadere la Ter­ra.

Per tutto il film riecheggiano cita­zioni da Mars At­tacks! a Inglourious Basterds ,

con due azzecca­tissimi ufficiali nazisti (Götz Otto e Julia Dietze) che, al confronto, fanno impallidi­re quelli taranti­niani, mentre la Presidenza USA supera in cini­smo quella di Ses­so e Potere : «Se un Presidente di­chiara guerra du­rante il primo mandato, la sua rielezione è sicu­ra!».

I primi cinque minuti riassumo­no l’umorismo nero che permea tutto il film: un astronauta che sembra la copia in carne e ossa del cartone animato di Pianeta 51 , appena arrivato sulla Luna srotola, invece della bandiera USA, due striscioni elettorali che invitano a rivotare nel 2018 la Presidente donna in carica (Stephanie Paul). Ma non faccia­mo in tempo a sorridere che l’astronauta viene giustiziato con un colpo di Luger da un nazi­­astronauta che viaggia in side­car e indossa il classico elmetto tedesco. Commedia ironica e film d’azione, storia ucronica e saga fantascientifica, Iron Sky è una coproduzione finlandese (per il 56%), tedesca e australiana, che dimostra come non sia sempre necessario il budget milionario di Hollywood, ma, se si hanno le idee, ci si può arrangiare con me­no soldi. E qui, l’idea centrale è stata quella di coinvolgere il po­polo della Rete che per ben sei an­ni - tanto è durata la realizzazio­ne della pellicola - ha arricchito, finanziato e contribuito a realiz­zare un film davvero originale. I fan hanno elargito denaro acqui­s­tando quote di almeno 1000 dol­lari, dato idee, fornito ricostru­zioni in 3D e hanno anche parte­cipato ai dialoghi dell’armata terrestre contro i nazisti seleniti registrando ordini militari nella propria lingua originale. Ovvia­mente, la lista dei credits è di una lunghezza impressionan­te, ma rende perfettamente l’idea di un progetto nato dal basso, costruito da una comu­nità di appassionati e portato a termine con una eleganza e origi­nalità decisamente europee.

Una fotografia impeccabile, la straordinaria colonna sonora di Laibach e soprattutto una mania­cale attenzione nel ricostruire l’atmosfera della Germania hit­leriana e i toni dei film di fanta­scienza degli anni Cinquanta fanno di Iron Sky la pellicola più riuscita del filone fanta-nazi, che pure ha recentemente realiz­zato prodotti più che dignitosi, come il film di culto svedese Dead Snow , dove zombie nazisti morti nei pressi di Narvik si ciba­no dei ragazzotti viziati che li hanno disturbati, e il britannico Outpost , in cui dei mercenari mo­derni si trovano a combattere, nella ex-Jugoslavia, contro le SS rianimate e trasformate in guer­rieri invincibili dal solito scien­ziato pazzo. Insomma, niente a che vedere con B-Movie della Troma come Surf Nazi must Die.

Piuttosto una rielaborazione ar­tigianale di Guerre Stellari, con cui Iron Sky ha tra l’altro in comu­ne l’attenzione estrema al merchandising, già disponibile sul web, dove si possono acquistare magliette, oggetti vari e persino una serie a fumetti che, questa volta, segue e non precede la rea­lizzazione del film.

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