Cultura e Spettacoli

Amadeus: "Nel 2006 nessuno mi dava più da lavorare"

Intervistato dal Corriere della Sera, Amadeus ha parlato delle due gavette che lo hanno portato al successo: "Il telefono non squillava più, sono ripartito da zero"

Amadeus: "Nel 2006 nessuno mi dava più da lavorare"

Amedeo Sebastiani, in arte Amadeus, aveva le idee chiare fin da quando era bambino: "Volevo fare il presentatore, non avevo un piano B".

"All’esame di maturità - racconta in un'intervista al Corriere della Sera - mi sono seduto davanti alla commissione e ho detto: vi prometto che non farò mai il geometra in vita mia, io voglio fare il presentatore. Mi serve il diploma perché l’ho promesso ai miei genitori. Già a 14 anni sapevo che avrei fatto il presentatore, sono cresciuto con Canzonissima di Corrado e Raffaella Carrà, vedevo Rischiatutto di Mike Bongiorno, Portobello di Tortora, seguivo Pippo Baudo. Non avevo amicizie che mi potessero aiutare, raccomandazioni, parenti introdotti nel mondo dello spettacolo, politici che mi appoggiassero. Ho iniziato dalle piccole radio, poi le tv locali. Intanto portavo i miei provini in Rai e a Canale 5, mi spacciavo per giornalista e dicevo che dovevo fare un’intervista al tal dirigente tv e poi gli davo i miei provini".

Così Amadeus ha iniziato la sua carriera di successo. Dal Festivalbar a Buona domenica, da Domenica in e Quiz show a L’eredità e Reazione a catena. Fino ad arrivare ai Soliti ignoti e da martedì 9 gennaio anche a Stasera tutto è possibile. Nella lunga intervista al Corriere della Sera, Amadeus parla della sua lunga gavetta, della prima, quella degli inizi, e della seconda, quella a 45 anni.

Eppure c’è stata una fase della sua vita in cui il successo e la popolarità erano spariti. Era il 2006. Amadeus era in Rai, conduceva l’Eredità quando arrivò la proposta di Mediaset: "Fui lusingato: andavo a guadagnare di più, mi offrivano tre anni di contratto, potevo tornare a Milano dove stava mia figlia. Tutto perfetto. Invece i 3 anni di preserale si fermarono a pochi mesi. Sono rimasto fermo per due anni e ho rischiato che la mia carriera fosse al capolinea. Nessuno mi dava da lavorare, nessuno mi chiamava, non avevo più offerte, ero passato dall’essere uno che faceva picchi di ascolto a uno a cui non squillava il telefono. A quel punto avevo due strade: o mi disperavo o ripartivo da zero".

Dopo la battuta d'arresto, Amadeus iniziò a reinventarsi, riprese a fare radio e poi arrivò la chiamata a Mezzogiorno in famiglia: "Accettai in 10 secondi". Nel programma ci è rimasto per 7 anni, insomma, una sorta di seconda gavetta.

"La seconda gavetta - conclude Amadeus - è stata più affascinate della prima che era capitata in età logica: a 45 anni hai una consapevolezza diversa, non sei neanche sicuro che le cose vadano bene, ma sono sempre stato tranquillo e fiducioso".

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