Cultura e Spettacoli

Antonacci e Pausini: "Noi allo stadio insieme come al pianobar"

È partito da Bari il primo tour dei due artisti Omaggi a Freddie Mercury e Charlie Chaplin

Antonacci e Pausini: "Noi allo stadio insieme come al pianobar"

Paolo Giordano

nostro inviato a Bari

Tanto per capirci, arrivano insieme, da soli, entrambi con la chitarra (lei tinta corallo, lui invece ottanio). Stadio San Nicola in piedi. In oltre quarantatremila non vedevano l'ora di festeggiare uno dei debutti più attesi del pop italiano: Laura Pausini e Biagio Antonacci insieme a scambiarsi il repertorio in un concerto kolossal lungo oltre tre ore con 49 brani, alcuni dei quali raccolti in medley. Il tutto con 16 megaschermi a geometria variabile, che avanzano e retrocedono formando scenografie nuove, e ben cinque palchi. C'è quello centrale, enorme, poi una passerella a forma di L(aura), un'altra a forma di B(iagio) e uno più piccolo a forma di due frecce che si abbracciano (il logo del tour). Insomma, dopo il video iniziale nel quale loro due sono in stile Gladiatore, a cavallo e armati, inizia un concerto «più rock che pop», come conferma Antonacci. Uno show americano anche grazie alle idee del direttore artistico Luca Tommassini che ha voluto pure rendere omaggio a due icone pop intramontabili. Durante Ritorno ad amare spunta l'icona di Freddie Mercury: i ballerini hanno il famoso «chiodo giallo» del cantante dei Queen a Wembley e, sui megavideo, la Pausini ha le stesse movenze di Mercury. «Le vengono naturali», nota Tommassini prima che inizi il concerto.

Quando si alza la musica, parte Un'emergenza d'amore mescolata con Liberatemi, poi Resta in ascolto (che loro due cantano insieme), Non è mai stato subito (soltanto Antonacci), Il coraggio di andare (insieme) e E sta a te (Pausini con 7 ballerini che indossano caschi da moto). Passato il primo medley (Sappi amore mio, Tu sei bella, Le cose che hai amato di più e Mi fai stare bene) arriva Ti penso raramente. Sui video c'è un Antonacci inedito nei panni di Charlie Chaplin: «Indossando il suo cappello, mi sono sentito timido e precario come Charlot, ho provato a fare la sua andatura e mi è venuta naturale». Boato.

Nel complesso sembra una produzione internazionale. «Facciamo pianobar in uno stadio» dice Laura Pausini che prima di salire in scena è carica di emozione: «Voglio fare sempre tutto al meglio». In realtà lei è come sempre torrenziale quando spiega. Torrenziale ed emotiva: «Abbiamo fatto questo tour per vederci dal vivo, perché la nostra amicizia viveva soltanto di messaggini a distanza». Non a caso, come precisa, «in scaletta, oltre ai miei, ci sono soltanto i brani che per me ha scritto Biagio e non quelli che invece sono stati firmati da Vasco o da Ivano Fossati. In sostanza questo è il mio omaggio a lui». E in effetti loro due insieme sul palco creano una bella sintonia, nonostante siano spesso distanti, su passerelle lontane decine di metri. Si ritrovano vicini nei momenti probabilmente più emozionanti, ossia in Laura canta Biagio e Biagio canta Laura. Il palco si trasforma, diventa una specie di loft, un appartamento al centro di una platea enorme: «Credo che mai nella storia due artisti abbiano cantato su di un divano al centro di uno stadio», dice Antonacci. Loro due parlano la stessa lingua. In Sognami improvvisano un tango sulla passerella centrale, circondati dalle candele. Poi portano avanti un concerto che racconta le loro storie artistiche e che, dopo il secondo medley, porta anche sui megaschermi una doppia intervista stile Iene a Graziano Antonacci (fratello di) e Silvia Pausini (sorella di). «Un modo di svelare al pubblico chi della nostra famiglia lavora per noi e con noi» dice un Biagio Antonacci in formissima.

Lui si cambia vestito quattro volte, lei otto. Nella (quasi) conclusiva Invece no, la più internazionale delle nostre popstar arriva con un vestito lungo a gonna ampia ricoperto di Swarovsky e passa sotto un arco illuminato da fuochi d'artificio dorati. Spettacolo nello spettacolo. Quando finisce la conclusiva Tra te e il mare, i due protagonisti arrivano in vestaglia (con le iniziali) e abbracciano il pubblico. «Fate l'amore stanotte», dice lei come sempre. «E fatelo liberi» aggiunge lui. Uno show popolare che ha fatto l'upgrade di qualità. Lei (che suona pure il flauto in Se è vero che ci sei) canta più irruente che mai. Lui è più cantautore. Insieme si compensano e si migliorano.

In fondo questo è il valore aggiunto di questo concerto.

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