Cultura e Spettacoli

Arriva Netflix: «Non facciamo la guerra alle tv»

«Non siamo in guerra con Mediaset e Sky». Conto alla rovescia per Netflix. La tv in streaming sarà online a ottobre e aggiungerà il pubblico italiano ai 62 milioni di abbonati che già la sfruttano nel resto del mondo. Sarà una delle «date zero» della storia della nostra tv perché, dopo aver rivoluzionato il mondo della musica con servizi come Spotify, lo streaming, ossia il possesso dei dati senza la proprietà (download), promette di contribuire in modo sostanziale anche all'evoluzione della tv. «Tutti gli episodi delle serie tv saranno disponibili in tutto il mondo lo stesso giorno», spiega Stuart Gurr, longilineo e gentilissimo responsabile della comunicazione contenuti e originals di Netflix. Dopo aver scaricato la «app» ed essersi abbonati al servizio, il primo mese sarà gratuito. Dal secondo in avanti, l'abbonamento mensile sarà compreso tra gli 8 e i 12 euro a seconda della qualità delle immagini richieste (dal Basic a 3 mega al secondo al Premium con UltraHd o 4K). La caratteristica fondamentale di Netflix è l'agilità sia nell'utilizzo che nell'interfaccia. Comandi comprensibili. Niente decoder. Versatilità dei device, nel senso che Netflix sarà visibile su smartphone, computer, tv, tablet, persino playstation. Abbonamento annullabile senza nessun ostacolo.

Insomma, questa è la caratteristica decisiva delle nuove applicazioni che si stanno affacciando (anche) sul mondo tv. «E abbiamo anche una “adaptative streaming technology” che consente di individuare la miglior connessione internet a disposizione», conferma Gurr. In più ci sono i contenuti. E, a parte quelli concessi in esclusiva a Sky e Mediaset, Netflix vanta 320 ore di produzioni proprie e, per il lancio italiano, punterà molto su Marco Polo , girato in parte a Venezia con Pierfrancesco Favino. In poche parole «non facciamo la battaglia a nessuno, Netflix è complementare alle altre tv», riassume Gurr. Ed è così.

Almeno per ora.

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