Cultura e Spettacoli

Bisio: "Faccio l'avvocato cinico e spietato"

Dopo "Il capitale umano" di Virzì, il film di Patierno sulla crisi

Bisio: "Faccio l'avvocato cinico e spietato"

Umberto Borlone è un affermato avvocato d'affari nell'odierna Milano ancora un po' da bere. Cinico, spietato, vanitoso ma al contempo sbruffone e un po' guascone. La crisi economica sembra non toccarlo. Tutta la sua vita è incentrata sull'idea di avere successo - Maria Latella (in un cameo) lo intervista in tv - anche se in casa, consueta pena del contrappasso cinematografico, le cose non vanno poi così bene: con la figlia adolescente, e un po' anche con la moglie (Margherita Buy), parla poco o proprio non s'intende.

Ecco il ruolo più impegnativo per Claudio Bisio che in La gente che sta bene di Francesco Patierno cerca di mettere tutta la sua esperienza di attore e soprattutto di performer per dare credibilità a un personaggio che vive in perenne equilibrio tra il grottesco, il surreale e il malinconico: «È il personaggio più negativo della mia carriera - dice l'attore - con una piccola redenzione finale. In genere mi arrivano tutte commedie omologate, questa invece è cinica e non può essere certo accusata di buonismo». Sarà, anche se la redenzione è fulminea e non così piccola, però il momento in cui approda al cinema, il 30 gennaio in 300 schermi, non gli è molto favorevole per il pericolo dei paragoni.

Proprio domani esce in sala The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, questa sì spietata commedia sulla finanza americana coerente nella sua realistica cattiveria fino alla fine. Ed è ancora nei cinema Il capitale umano di Paolo Virzì che racconta fino alle estreme conseguenze la stessa faccia scura, cinica e bara, del Nord più produttivo.

Tratto dall'omonimo romanzo edito da Marsilio di Federico Baccomo Duchesne, la pellicola inanella alcuni personaggi veramente sordidi come quello dell'avvocato interpretato da Diego Abatantuono che infatti racconta: «È vero sono il più cattivo di tutti. Sono un vero stronzo». Ma almeno lui lo è fino in fondo. Anche davanti alla moglie morta in un incidente stradale. «Ci stavamo per lasciare - dice nel film - voleva chiedermi 50mila euro al mese di alimenti.

Mi è andata bene».

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