Cultura e Spettacoli

Brani più brevi, ritmo frenetico Pintus lancia il "Karaoke" sprint

Il comico presenta su Italia Uno lo show consacrato da Fiorello. "Però scordatevi i cellulari e non seguitelo scrivendo sui social"

Brani più brevi, ritmo frenetico Pintus lancia il "Karaoke" sprint

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». Lo scriveva Italo Calvino nella raccolta di saggi Perché leggere i classici . L'affermazione coglie un punto fondamentale. Se una cosa funziona non ha importanza che sia vecchia o nuova. E forse è in quest'ottica, a mille mondi di distanza da Calvino e dai suoi classici, che bisogna interpretare il ritorno in tv di Karaoke , programma cult degli anni '90 che grazie a Fiorello ha fatto cantare le piazze italiane, divertire chi restava a casa e tirato fuori pure qualche talento canoro, da Elisa a Tiziano Ferro.

Ecco, la formula dello show itinerante realizzato in partnership con R101 e in onda da lunedì alle 19.55 su Italia 1, è rimasta quella. «Le canzoni dureranno meno, circa la metà rispetto ai quasi quattro di Karaoke 1.0. Il ritmo sarà più veloce», spiega il conduttore Angelo Pintus, ex comico di Colorado che da due anni fa il tutto esaurito nei teatri e non solo con il suo spettacolo 50 sfumature di Pintus . Quaranta puntate e otto città: da Vietri sul mare, in contemporanea con la prima puntata in onda, a Cetara in provincia di Salerno, e poi le piazze di Veneto, Puglia ed Emilia Romagna.

Si partecipa registrandosi sul sito www.karaoke.mediaset.it o presentandosi in città il giorno precedente alla registrazione della puntata per prendere parte al casting. «È tutto rilassato, è una festa, ci si fa compagnia anche durante le registrazioni», spiega il comico. Non è un concorso, quindi niente ansie o rivalità fra i concorrenti. E nessuna giuria: sarà l'applausometro della piazza a decretare il vincitore «morale» di ogni puntata. «Poi nella vita non si sa mai. A Verona mi ricordo di un ragazzo giovane davvero molto bravo», aggiunge il comico.

«Pensavamo ci fosse il bisogno di riportare le persone in piazza le persone - continua - e infatti alle selezioni sono arrivati ragazzi di 18 anni, genitori, bambini, nonni. Mi piace così, è perfetto».

Del resto, «la moda è la stessa degli anni 80, la musica pure, non si capisce perché un programma tv che è stato il simbolo di un'era non possa ritornare in onda». E magari piacere pure. «Ci siamo tutti troppo infighettati, siamo sempre pronti a dire “questo non si fa”. La verità è che siamo un popolo di allenatori. Chi riesce però a creare qualcosa di veramente nuovo che funzioni? È stato tutto già fatto».

La vera scommessa semmai, sarà capire se la fascia 15 - 44 anni, quella di riferimento del canale, apprezzerà un programma con una formula dissonate rispetto a quel che si vede in tv. Se andrà in piazza, se lo seguirà da casa. «In tv - tiene a specificare Pintus - e basta con 'sto Twitter. O si guarda o si sta sui social. Chi vuole vedere Karaoke si scordi per mezz'ora del telefono».

Che poi, si parla della generazione nata negli stessi anni dello show e che quindi il programma non l'ha mai visto. Il pubblico che segue Pintus, per l'appunto, che lo va a vedere, pagando, a teatro. Sulla linea di conduzione, il comico ha le idee chiare: affiancare, accompagnare e mai sovrastare i concorrenti. Come gli ha consigliato Fiorello: «Ricordati che i protagonisti sono le persone sul palco».

Il paragone con il primo memorabile conduttore di Karaoke non lo spaventa. «Proprio perché non si può fare. Era il programma che più adoravo ai tempi e per questo sono qui. È come giocare una partita di calcio con addosso la maglia del tuo giocatore preferito».

Insomma, «chi ha voglia viene e si fa una cantata, chi non può se la fa davanti alla tv». Semplice. Classico.

Vedremo.

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