Cultura e Spettacoli

Britney Spears non canterà più dal vivo?

Lo ha rivelato a “Tmz” Larry Rudolph, il manager della pop star: “I suoi farmaci non fanno più effetto, non so se tornerà mai ad esibirsi”

Britney Spears non canterà più dal vivo?

I problemi di Britney Spears non accennano a finire. La cantante, stando a quanto rivelato dal suo manager Larry Rudolph, potrebbe smettere di esibirsi dal vivo. Intervistato dal sito web Tmz, l’agente della pop star ha spiegato che Britney sta attraversando la fase più buia della sua carriera, che potrebbe compromettere il futuro dei suoi concerti.

Sulla base delle informazioni che ho – ha detto Rudolph – e di quello che tutti i professionisti che lavorano con lei hanno potuto conoscere, è chiaro per me che non dovrebbe tornare a fare la sua residency a Las Vegas, sicuramente non nel prossimo futuro e forse mai più”.

Il manager si è dichiarato preoccupato per i vari problemi di salute mentale, tra crisi depressive e assunzione massiccia di psicofarmaci, che stanno affliggendo Spears. Uno stato che si è aggravato da quando la cantante è tornata ad occuparsi del padre. Jamie, gravemente malato, esercita la tutela legale sulla figlia da oltre 11 anni e sarebbe il vero artefice del ricovero psichiatrico coatto della pop star, durato quasi un mese.

Britney Spears in difficoltà: i farmaci non fanno più effetto

Abbiamo dovuto posticipare il suo spettacolo – ha spiegato Rudolph – perché i suoi farmaci non fanno più effetto e Britney era sconvolta dalla malattia di suo padre: è stata la tempesta perfetta”. L’agente ha aggiunto che la cantante voleva tornare in tour la scorsa estate, ma dopo averla sentita l’ultima volta non ha più avuto sue notizie. “Chiaramente – ha detto – non vuole esibirsi ora”.

Non voglio che lavori di nuovo – ha concluso l’agente – fino a quando non sarà pronta fisicamente, mentalmente e professionalmente. Se quel momento non arriverà mai più, non si esibirà mai più. Non ho né il desiderio né la capacità di obbligarla a lavorare di nuovo. Sono qui solo per lei, quando vorrà lavorare.

E, se lei volesse mai tornare, le dirò se secondo me è una buona o una cattiva idea”.

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