Cultura e Spettacoli

Christo in ginocchio davanti a Cristo (del Romanino)

Tra la famosa passerella e la chiesa della Madonna della neve di Pisogne - vertice del Rinascimento con gli affreschi del Romanino-, i turisti hanno scelto la prima e ignorato la seconda

Christo in ginocchio davanti a Cristo (del Romanino)

Tra i capolavori della civiltà lombarda e, per ciò stesso, italiana (e sicuramente la più notevole testimonianza artistica sul lago d'Iseo) vi è la chiesa della Madonna della neve di Pisogne, dove il Romanino ha lasciato un ciclo di affreschi commoventi per verità e pathos. Si tratta, dunque, di uno dei vertici del Rinascimento. La indicai come una tappa inevitabile, per chi avesse avuto la ventura di allungarsi fino a Iseo per la ormai dimenticata passerella. Nessuno sembra sia andato e, d'altra parte, nessuno, se non io, tardivamente, aveva suggerito o favorito le spedizioni (in un prolungamento della passerella) verso i monumenti del lago. Una occasione mancata. Troppo tardi ora il sindaco di Pisogne corre ai ripari.

Ieri ha consegnato (non è uno scherzo!) il premio "Romanino" a Christo, forse per ringraziarlo di aver fatto parlare del suo lago solo per l'inutile passerella, la cui esperienza mistica, secondo Christo, era fine a se stessa e, deliberatamente, precludeva, nelle intenzioni dell'artista, l'accesso a centri commerciali. Peccato che Santa Maria della neve sia l'opposto di un centro commerciale, e un valore artistico incommensurabile con il divertimento onanistico e solipsistico di Christo. Mentre più di un milione di persone esaltate sono corse e hanno sconsacrato la "numinosità" del lago, quante sono arrivate a Pisogne? Dieci al giorno? Quindici? Cento? Scegliamo la quantità più ottimistica: 1.600 in 16 giorni? Che utilità ha avuto, per Pisogne, la passerella? E che utilità avrà? I dati sono sconfortanti. Dopo Christo, il lago è stato abbandonato. I turisti sono perfino diminuiti. Il premio è una postuma beffa. Può però essere un monito e l'occasione per far conoscere a Christo il Cristo del Romanino che non ha mai visto, e di cui probabilmente ignorava anche l'esistenza, a pochi passi dalla sua passerella. Così comincerà a capire cosa è un'opera d'arte.

E quale bestemmia abbia concepito, proprio davanti al Cristo (crocefisso) del Romanino.

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