Cultura e Spettacoli

Citazioni e gag riuscite per il Batman egoista

di Chris McKay con doppiaggio di Claudio Santamaria, Geppi Cucciari

Dopo l'esperienza di The Lego Movie, la casa del mattoncino, insieme a Warner, sforna questo simpatico Lego Batman, tenendo d'occhio tanti aspetti. Prima di tutto, il marketing. La struttura è quella di un videogioco (già uscito) e la trama farà venir voglia di comprare i vari playset tematici. Nulla di sorprendente. Business is business. Soprattutto, come in questo caso, se il film risulta davvero divertente nel raccontare le vicissitudini e la psicologia di un Batman sempre più egocentrico, spaventato dalla possibile sofferenza derivante dall'accettare amicizie o legami sentimentali; eroe che scoprirà, invece, a lungo andare, l'importanza dell'unione che fa la forza, ovvero chiedendo aiuto al fido maggiordomo Alfred, all'adottato Robin e alla poliziotta Barbara Gordon per sconfiggere i peggio cattivi capeggiati (divertitevi a riconoscere insospettabili villans) da Joker. E' innegabile che si rida in molte occasioni. I bambini lo faranno davanti ad alcune riuscite gag e alle buffe espressioni dei vari protagonisti. I genitori al seguito, per le numerose citazioni disseminate in tutta la pellicola, che premiano in pieno il tentativo di provocare un affettuoso effetto nostalgia. Insomma, non ci si annoia mai. Ogni scenetta è una sorpresa continua (da incorniciare quella di Batman che si riscalda l'aragosta al microonde e che finisce la serata guardando, da solo, film romantici) e, da questo punto di vista, siamo alle prese con uno dei film più riusciti degli ultimi anni, grazie, in particolare, alla sapiente tecnica mista di animazione. Poi, però, va precisato che gli adulti conservatori potrebbero trovare, alla lunga, un po' fastidioso il rapporto amore-odio tra Joker e Batman, sviluppato, nel film, come una vera e propria parodia bromance (esagerata e ripetuta). Nulla di clamoroso, sia chiaro, soprattutto inserito nell'ottica un po' nerd e anarcoide del film. Però, se si aggiunge anche un passaggio del lungometraggio, nel quale il giovane Robin afferma di essere stato adottato da due papà (convinto che il miliardario Wayne e Batman siano due persone differenti), è chiaro che nulla qua è casuale.

Inutile, poi, il doppiaggio «sardo» di Geppi Cucciari al personaggio di Barbara Gordon.

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