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Il colpevole è la natura. Ecco il thriller scientifico che accusa i catastrofisti

In un imminente futuro le emissioni del sole danneggiano lo scudo magnetico della Terra...

Il colpevole è la natura. Ecco il thriller scientifico che accusa i catastrofisti

Siete al mare a prendere il sole? Io non ci vado mai, sia perché odio il mare, sia perché il sole è la centrale nucleare più grossa che abbiamo sulla testa e provoca svariati tumori della pelle. Non per altro usate creme protettive. Se poi uscite dall'atmosfera terrestre, il sole vi provoca direttamente un cancro letale, motivo per cui è difficile mandare esseri umani su Marte, le particelle penetrano le lamiere di una navicella come se non ci fossero.

Se c'è una cosa che non sopporto dell'ambientalismo è il suo considerare l'ambiente sempre un amico dell'uomo e l'uomo sempre un nemico dell'ambiente. Dai film catastrofisti agli attivisti, da Roland Emmerich a Greta Thunberg, la colpa dei disastri è sempre della nostra specie, e la Natura, elevata a entità religiosa, è buona per definizione. Eppure oltre il 90% delle specie animali esistite si è estinto prima della comparsa dell'uomo, a causa di disastri naturali, un vero e proprio Olocausto naturale, Hitler a confronto è un dilettante.

Ecco perché, mentre trovo noiosi i romanzi moraleggianti sulla cattiveria dell'uomo degli scrittori italiani con le loro storielle lagnose, ci sono romanzi di scrittori poco considerati perché di genere molto più interessanti, sia perché costruiti meglio a livello di trama (i veri eredi di Balzac), sia perché hanno studiato di più. Ne è un esempio lo straordinario Origin di Dan Brown, ma anche l'appena uscito Sunfall (Bollati Boringhieri) di Jim Al-Khalili, fisico teorico iracheno che insegna all'Università del Surrey e ha scritto questo thriller dove la Terra è in pericolo, ma stavolta l'uomo non c'entra niente.

Piuttosto entra in gioco un indebolimento e inversione del campo magnetico terrestre, evento niente affatto improbabile. Non ci pensiamo mai, ma senza il campo magnetico terrestre saremmo tutti morti, o quasi. Le periodiche emissioni solari di massa coronale (ne veniamo colpiti in continuazione) sarebbero letali. Non sono letali per gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale semplicemente perché sono ancora protetti dalla nostra magnetosfera, sebbene siano fuori dall'atmosfera.

In Sunfall accade questo, dentro un intrigo internazionale tra scienziati, servizi segreti, politici scettici, complottisti e cyberterroristi. «In molte parti del mondo la situazione si stava talmente aggravando che addirittura c'era chi rinunciava a uscire di casa, perfino la sera, pur di non rischiare di esporsi senza motivo alle sempre più intense radiazioni cosmiche. In molti si erano fatti impiantare sotto la pelle dei microsensori capaci di monitorare le particelle a alta energia e di avvertire l'utente nel caso avessero raggiunto valori critici». Una catastrofe globale, ambientata nell'imminente futuro, che può sembrare da fantascienza ma non è poi così improbabile. Basti pensare che da recenti studi il nostro pianeta subì l'ultimo indebolimento repentino del campo magnetico solo 40mila anni fa, e contribuì allo sterminio dei Neanderthal e di molte altre specie. Senza considerare l'ultima glaciazione, da cui siamo usciti vivi per un pelo (un po' di peli li avevamo ancora).

Non solo, un'emissione di massa coronarica particolarmente potente metterebbe fuori uso tutti i sistemi elettronici, dai satelliti agli smartphone ai bancomat, riportandoci nel Medioevo. Le osservazioni riportate da Al-Khalili nel suo thriller di fantascienza sono sempre scientifiche, come per esempio che «gli scienziati sanno da oltre un secolo che i raggi cosmici galattici - particelle subatomiche che ci raggiungono dallo spazio - possono avere un effetto negativo sulle condizioni meteorologiche della Terra, ma finora lo studio di queste particelle si era sempre limitato a un puro interesse accademico».

Anche perché dove l'uomo non ha colpa, gli ambientalisti se ne fregano. Un esempio: ascoltano gli scienziati, quando si battono contro il riscaldamento globale determinato dalle emissioni di anidride carbonica, ma li ignorano quando gli stessi scienziati, grazie ai quali gli ambientalisti si pongono il problema, propongono l'energia nucleare come unica immediata soluzione. Perché l'energia nucleare, oggi sicurissima, e molto più dannosa del carbone, è cattiva perché è prodotta dall'uomo, meglio usare il vento e l'energia solare, anche se non bastano.

Così come ignorano i convegni annuali degli astrofici che mettono in allerta il pianeta da una possibile collisione di un asteroide con la Terra, cercando di stimolare le superpotenze a predisporre delle contromisure. L'argomento non interessa, perché non viene visto come imminente, oppure troppo fantascientifico. Tuttavia, secondo le simulazioni, se avvistassimo un grosso asteroide diretto contro il nostro pianeta, ci metteremmo otto anni a prendere delle contromisure, e sarebbero troppi.

Eppure basterebbe guardare i numerosi crateri sulla Luna per farsi un'idea di quanto siano possibili eventi catastrofici del genere. Ma anche pensare alla nostra storia geologica: l'ultima grande estinzione di massa la dovrebbero conoscere tutti, è avvenuta 68 milioni di anni fa, e il cambiamento climatico conseguente ha portato all'estinzione di gran parte degli animali, tra cui i dinosauri. Gli ambientalisti, probabilmente, sarebbero stati a favore di questo sterminio, essendo opera della Natura. E d'altra parte, senza quell'asteroide non ci saremmo stati noi umani. Però neppure gli ambientalisti, lì sarebbe stato un bel guadagno.

In ogni caso, portatevi il romanzo di Al-Khalili quando andate al mare a prendere il sole, lo guarderete con più sospetto.

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