Cultura e Spettacoli

Edoardo Vianello: "Censurare i miei Watussi sarebbe stupido politicamente corretto"

Edoardo Vianello parla del suo successo musicale: "Sono l'unico bianco a essere applaudito quando dice negro"

Edoardo Vianello: "Censurare i miei Watussi sarebbe stupido politicamente corretto"

"Nel continente nero, paraponzi ponzi po'/Alle falde del kilimangiaro, paraponzi ponzi po'/Ci sta un popolo di negri che ha invenato tanti balli/ Il più famoso è l'hully-gully, hully-gully, hully-gu". È ovviamente la prima strofa de I Watussi di Edoardo Vianello, ed era il 1963 quando a 25 anni la scrisse e la cantò per la prima volta.

Oggi il cantante di anni ne ha 80 (e va per gli 81) e intervistato da Libero ripercorre i suoi 60 anni di carriera, parlando dei suoi successi artistici e anche delle faziose polemiche attorno al testo della sua hit. Alle quali risponde così: "Quando è nata quella canzone, il termine era ancora molto usato. E poi perché cambiarla sarebbe stato più offensivo, quasi a sottolineare che quella parola era proibita. Pensi che sono state le stesse persone di colore a dirmi di continuare a usare 'negro' dato che loro non si sentono minimamente offese. Censurarla sarebbe una forma stupida di politicamente corretto".

Dunque anche un commento in materia di immigrazione: "Devono essere veramente disperati, se accettano di fare viaggi così rischiosi. Ma noi non possiamo sapere chi è perbene e chi no, e quindi occorrono controlli rigorosi per sapere chi sono, da dove vengono, perché arrivano. L'accoglienza dovrebbe essere regolamentata, a maggior ragione se si scopre che dietro gli sbarchi ci sono degli interessi".

E, infine, una (buona) parola su Matteo Salvini e il suo operato da ministro dell’Interno: "Salvini lo vedo determinato contro coloro che vogliono far rallentare il Paese e dicono sempre no.

Gli stessi che hanno ridotto Roma in una situazione disastrosa".

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