Cultura e Spettacoli

La fredda cronaca di un dramma famigliare

Un certain regard: "The Disappeareance of Eleonor Rigby". Jessica Chastain e James McAvoy illuminano la pellicola

La fredda cronaca di un dramma famigliare

The Disappearance of Eleonor Rigby, in concorso ieri nella sezione «Un Certain Regard», comincia dalla fine. C'è stata la morte di un neonato, e la giovane coppia sposata che l'ha messo al mondo è scoppiata. Lei (Jessica Chastain) accusa lui (James McAvoy) di aver dimenticato troppo in fretta. Vorrebbe che la vita tornasse a essere come prima, quando erano giovani, belli e felici, e non sa rassegnarsi. Scompare dall'oggi al domani, poi tenta il suicidio.

La vita di ieri resta affidata al ricordo di chi, come il marito, proprio perché non ha dimenticato ha cercato di dotarsi degli anticorpi necessari per andare avanti. Fuggire, pensa, non serve a niente, e non c'è possibilità di ritorno. Vorrebbe poterglielo dire, ma lei se n'è andata e lui non sa dove cercarla. Quando un amico lo mette sulle sue tracce, decide di rischiare, ma non sa se saprà trovare le parole giuste. Il titolo del film rimanda a una celebre canzone dei Beatles: i genitori di Eleonor la chiamarono così in loro onore, il padre un professore di psicologia (William Hurt), la madre una musicista (Isabelle Huppert). L'universo del suo compagno è più piccolo borghese: un ristorante, un voler seguire le orme paterne, ma facendo di testa sua: lo giudica cinico, pensa di essere migliore.

Girato da Ned Benson, al suo esordio nel lungometraggio, con un cast di tutto rispetto, The Disappearance è un buon film, ma niente di più. Concepito all'origine come un dittico, l'elaborazione di un lutto affidata a due diversi punti di vista, si è alla fine mutato in una sorta di duplice narrazione che si interseca. In linea di massima funziona, ma a volte si capisce che qualche maglia è saltata.

Il suo fascino sta nella bellezza solare e poi come spenta della Chastain e nella naturalezza di McAvoy. Il resto lo fa una sceneggiatura abile nell'evitare il patetico, con qualche buona battuta sul destino di essere madre, un fatto naturale a cui però nessuna donna è preparata.

«Dopo che l'hai messo al mondo e allevato, finirà da qualche psicanalista a lamentarsi di un torto subito e che tu ovviamente non ricordi».

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