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Dall'11 marzo su Amazon Prime Video è arrivata la seconda stagione di American Gods. La prima stagione datava primavera 2017. In un mondo dove le serie si moltiplicano e si rincorrono davvero tanto tempo. Ma i fan erano rimasti fedelmente in attesa: i primi episodi che avevano dato voce e corpo al romanzo di Neil Gaiman avevano davvero convinto, sia dal punto di vista delle immagini che della trama. Il racconto della guerra fra vecchi e nuovi Dei, proprio come nel libro, diventava una bella metafora dell'America contemporanea e metteva in gioco un sacco di emozioni e riflessioni. Qualche volta le allusioni socio politiche erano eccessive e forse un po' telefonate (vedi il Gesù giustiziato al confine messicano), ma l'insieme era davvero notevole. Nella nuova stagione invece la fatica di riallacciare le fila e tenere il passo con la prima è davvero evidente.

Sarà che due delle protagoniste del 2017 Gillian Anderson, che dava voce e corpo a Media, e Kristin Chenoweth hanno deciso di cambiare strada. Sarà che gli showrunner originali Bryan Fuller e Michael Green sono stati messi alla porta e che il loro sostituto, Jesse Alexander, forse ha avuto meno margini e meno mezzi. Il risultato è che la serie si fa ampiamente guardare, mantiene il suo piglio onirico, e mantiene un buon livello di dialoghi. Però sembra sempre che manchi qualcosa, come ascoltare i Queen senza Freddie Mercury per capirci.

Peccato siamo passati da super serie a buon prodotto, non resta che aspettare l'arrivo di Good Omens per vedere un nuovo Gaiman al meglio.

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