Cultura e Spettacoli

La gioiosa danza di Bolle con cinque milioni di italiani

Successo meritato dello show dell'étoile su Raiuno che ha messo il ballo alla portata del grande pubblico

La gioiosa danza di Bolle con cinque milioni di italiani

Roberto Bolle danza con cinque milioni di italiani. Tanti, tantissimi. Soprattutto se si considera che tra questi milioni pochi nella loro vita hanno visto un balletto o sono mai entrati in un teatro, pochi sanno cosa sia un Battement Tendu o qualsiasi altro movimento della danza classica. Insomma, spesso si può essere orgogliosi della nostra tradizionale culturale. Qualche volta, come questa, si può essere orgogliosi della nostra bistrattata televisione di Stato. E quando tv e cultura si uniscono in uno spettacolo di successo, allora, per una volta, si può fare un applauso. Soprattutto perché l'obiettivo principale dello show andato in onda l'altra sera è stato centrato. Che - come spiegava l'étoile in conferenza stampa - era semplicemente di avvicinare la danza alla gente, di renderla comprensibile, appetibile, addirittura glamour. E se, per la precisione, 4 milioni 860mila spettatori (21,5% di share) si sono inchiodati su Raiuno a vedere Bolle volteggiare con i suoi ospiti, vuol dire che il messaggio è arrivato. «Grazie grazie grazie per la fantastica serata di ieri. Sono stato travolto dal vostro affetto e dai vostri innumerevoli e meravigliosi messaggi, wow!». Così Roberto Bolle ha festeggiato su Instagram. «E grazie - aggiunge - a tutti coloro che hanno creduto in questo spettacolo televisivo, e hanno contribuito a realizzare un prodotto di altissima qualità, bellezza ed eleganza».

Merito della bravura e della dolcezza del ballerino (e dei suoi colleghi) e dell'idea di mischiare alto e basso, di chiamare personaggi popolari come Marco D'Amore, Geppi Cucciari, Pif, Virginia Raffaele, che si sono prestati come «traduttori» dell'arte in parole e sketch adatti al grande pubblico. Merito di un artista come Michael Cotten, l'uomo dei grandi eventi live americani e della produzione della società Ballandi che sa come si allestisce un grande show. E merito anche di chi ha deciso (il direttore di Raiuno Angelo Teodoli) di programmare lo show per il primo dell'anno, dandogli così un posto d'onore, ma soprattutto scegliendo tatticamente una serata con poca concorrenza quando tutti gli altri canali avevano in onda film visti e stravisti.

Il successo si è riversato sul web, con migliaia di commenti in gran parte positivi e in buona parte riservati al numero della Raffaele, che sulla parodia di una nota pubblicità di profumi si è inventata uno sketch formidabile, nel contrasto della location del foyer della Scala, con bacio in bocca finale con Bolle. Anche Fiorello è rimasto folgorato: «Il primo tweet dell'anno vorrei dedicarlo a Virginia Raffaele - ha postato -. Questa sera è stata pazzesca. Mi ha emozionato la sua bravura».

Certo, non tutto l'altra sera era perfetto. Il montaggio non era eccelso, con piccoli strappi e tagli un po' troppo netti. E, forse, la co-conduzione di Marco D'amore, il protagonista di Gomorra, non era del tutto azzeccata: gli sketch iniziali erano abbastanza banali, riscattati però dal siparietto in cui il Ciro della serie Sky fa il ballerino cattivo e intima a Bolle: «Prendo lo schiaccianoci e ti schiaccio i cigni, ti faccio o schiacciacigni Robbè». Passabile l'intervento della Cucciari, prezzemolina dei programmi Rai, che fa sempre la stessa - simpatica - parte dell'intervistatrice surreale.

Insomma, piccole pecche. Sono così per una volta azzeccati i commenti entusiasti del direttore generale Mario Orfeo e del direttore del primo canale Teodoli che parlano di televisione di qualità. Anche in relazione a successo di ascolti ottenuti dai due concerti di Capodanno: 4 milioni 191mila spettatori quello dalla Fenice di Venezia (25,6% di share) e 3 milioni quello diretto da Muti a Vienna in differita su Raidue.

«Raiuno, oltre a confermarsi rete generalista, riesce a catturare un pubblico attento ed appassionato ad una televisione nella quale la cultura, nelle sue varie declinazioni, trova sempre più spazio», ha concluso Teodoli.

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