Cultura e Spettacoli

Händel, Strauss e Brahmas in visita a Roma

Mentre sull'Urbe le calamità sembrano non avere mai fine, segnaliamo a chi cerca la frescura dell'antica Capitale, un libro che narra soggiorni e visite di illustri compositori. Händel e Vivaldi, operisti romantici al battesimo delle loro creazioni (Rossini, Donizetti, Verdi), pensionanti francesi a Villa Medici, vincitori del Prix de Rome (Bizet, Berlioz, Massenet Debussy), grandi compositori-direttori ospiti dell'Accademia di Santa Cecilia (Grieg, Strauss, Mahler, Sibelius), turisti che si preparavano al Grand Tour con scrupolo pari all'entusiasmo (Mendelssohn, Brahms, Cjaikovskij). Il libro in questione, I musicisti e Roma, raccoglie venti saggi di interesse romanistico-musicale che Franco Onorati ha scritto fra il 1985 e il 2014 per la «Strenna dei Romanisti». «Una vera e propria strenna (di ottocentesca memoria)», come la definisce Giancarlo Rostirolla nell'introduzione, «le cui pagine hanno mantenuto il tono di una conversazione fra amici: uno zibaldone di informazioni inedite e rare». Notizie sempre curiosissime, anche minime (come i semi dei broccoli romani che Rossini coltivava a Parigi), e legami poetico-musicali poco noti: l'amicizia profonda di Donizetti, di Verdi e Francesco M. Piave con i «romani» Jacopo Ferretti e Giuseppe G. Belli, il quale nei sonetti non risparmiò l'autore di Anna Bolena.

Storpia il capolavoro in Anna Balena, «una commedia gnente buggiarona», e riassume la trama in tre versi: «Disce che sta bestiola piccinina/ Un re sse l'era presa pe pputtana, /E ppoi la fece incoronà reggina.»

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