Cultura e Spettacoli

"Tra i fratelli Vanzina solo un rapporto professionale"

Lisa Melidoni, vedova di Carlo Vanzina - il grande regista scomparso nel 2018 - risponde alle accuse del cognato Enrico sulle difficoltà economiche del fratello: "Falso. E comunque noi non ci siamo mai frequentati con lui e la sua famiglia"

"Tra i fratelli Vanzina solo un rapporto professionale"

"Il cinema è una cosa meravigliosa" è il documentario prodotto da Medusa in onore di Carlo Vanzina, il grande regista della commedia all'italiana, figlio dell'indimenticabile Steno (Stefano Vanzina), scomparso l'8 luglio 2018 dopo una lunga malattia. Una grave perdita per il cinema italiano e per tutto il mondo dello spettacolo, che hanno sempre apprezzato Vanzina senior per le sue doti artistiche, ma anche per quelle umane. Garbo, cultura e timidezza le qualità dello storico regista che ha diretto dietro alla macchina da presa alcune dei film di maggiore successo degli ultimi 40 anni, da "Eccezzziunale... Veramente" a "Il pranzo della domenica", passando per "Sapore di mare", "Vacanze in America", "Yuppies - I giovani di successo" e molte altre pellicole che hanno sbancato il botteghino. 70 i film scritti a quattro mani con il fratello Enrico, ritenuto tra i più bravi sceneggiatori italiani.

Un rapporto professionale e basta, secondo la vedova di Carlo, Lisa Melidoni. Che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha svelato come i due fratelli più famosi del cinema italiano non andassero molto d'accordo. "Faccio degli sforzi incredibili per andare avanti, perché ho tre figlie e delle responsabilità e non posso cedere. Ma per fortuna non sono mai stata lasciata sola dalla mia famiglia e dagli amici di Carlo", ha confessato la signora Vanzina, raccontando "l'affetto" che "ogni giorno persone comuni" le fanno sentire dopo la scomparsa del regista, "una risposta a quelle righe non veritiere scritte su mio marito".

Ovvero il passaggio del libro "Mio fratello Carlo", dove Enrico Vanzina fa riferimento alle difficoltà economiche che avrebbero contribuito ad avvelenare il corpo e l'anima del registra. "Carlo - spiega la vedova - era una persona talmente riservata che mai avrebbe voluto che la sua intimità nella sofferenza e nel dolore finisse alla mercé di tutti. Così come non meritava di essere raccontato come un uomo inseguito dal fisco, lui che ha fatto più di sessanta film e che ci ha lasciati in totale serenità economica".

Poi liquida così il cognato: "Io Enrico non lo commento, si commenta da solo e la gente che ci conosce ha capito tutto. E comunque - ha aggiunto - noi non ci siamo mai frequentati con Enrico, mai fatto un compleanno di Carlo o delle mie figlie con lui, mai un Natale o un pranzo o una cena". Per Lisa Melidoni, infine, "la frequentazione" tra i due fratelli "era solo professionale".

Finendo così per gettare una luce tanto sorprendente, quanto inaspettata, su uno dei sodalizi più floridi della storia del cinema italiano.

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