Giorgio Panariello è stato protagonista di una lunga intervista a Domenica In, durante la quale ha raccontato pezzi di vita non noti al grande pubblico. Ha ripercorso parte della sua carriera, rivivendo i momenti più belli, quelli che hanno maggiormente emozionato e divertito il suo pubblico, che da tanti anni lo segue e lo apprezza.
È emersa la grande passione per questo lavoro, che è sempre stato il suo sogno fin da quando era piccolo. Da bambino sognava di calcare il palcoscenico, un traguardo non facile da raggiungere per lui che ha sempre dovuto faticare per raggiungere i suoi obiettivi. “Ho fatto il cameriere, l'elettricista, un sacco di cose prima di arrivare a parlare qui con te, prima si seguire un sogno, dovevo pensare a vivere. A scuola mi consigliarono che avrei dovuto fare un qualcosa che mi mettesse a contatto con il pubblico, ed io ho fatto il cameriere, ma i maitre erano disperati, perché io ero un casinaro, già facevo le imitazioni, anche di Renato Zero, entravo in sala così, e la gente si divertiva”, ha scherzato Panariello. Non è difficile da immaginare la verve dell'attore già in giovane età, visti i grandi risultati che ha raggiunto durante oltre 30 anni di lavoro nel mondo dello spettacolo. Ha, poi, ricordato i suoi esordi e il modo in cui è cambiato il modo di fare comicità ma non il suo di affrontare il pubblico: “All'epoca c'era una sorta di incoscienza che non c'è adesso, ora dobbiamo stare attenti a dire questo, non dire quell'altro, attenti agli ascolti. Però io mi emoziono ancora. Io mezz'ora prima dello spettacolo, mi chiudo in camerino da solo, ho proprio l'ansia da prestazione ed è una cosa che dobbiamo sempre mantenere.”
Renato Zero è il personaggio al quale Panariello è maggiormente legato, una sorta di amuleto per la sua carriera che porta avanti da quando era poco più di un ragazzino. Quegli anni non sono stati facili per l'attore, che è cresciuto con i nonni e senza genitori: “Non ho mai conosciuto mio padre, mia madre la vedevo solo nelle grandi occasioni. I miei nonni non mi hanno mai fatto mancare l'affetto che dovrebbero dare dei genitori, hanno sopperito, messo il tassello giusto dove mancava.” Al padre che non ha mai conosciuto ha dedicato un monologo immaginando di scrivergli una lettera, quella che forse non gli ha mai scritto per davvero. È in questo momento del racconto che Giorgio Panariello si commuove: “Non ho mai conosciuto mio padre, mia madre la vedevo solo nelle grandi occasioni. I miei nonni non mi hanno mai fatto mancare l'affetto che dovrebbero dare dei genitori, hanno sopperito, messo il tassello giusto dove mancava.”
A Domenica In ha raccontato il ruolo dei suoi amici di sempre nel suo processo di crescita, in primis Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni: “I miei
amici mi hanno aiutato tantissimo, non mi sono mai mancati in momenti difficili. Guarda gli voglio proprio bene sai, ma anche adesso che sono diventati anziani. Noi ci divertiamo così anche nella vita.”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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