Cronache

La madre di Arisa tra gli indagati dello scandalo dei falsi invalidi a Potenza

Il nome di Assunta Santarsiero, madre di Arisa, comparirebbe nell'elenco degli indagati dell'inchiesta sui falsi invalidi a Potenza

La madre di Arisa tra gli indagati dello scandalo dei falsi invalidi a Potenza

A Mattino5, nell'ambito dello scandalo sui falsi invalidi a Potenza, l'inviata Angela Camuso ha rivelato che tra gli indagati ci sarebbe anche il nome di Assunta Santarsiero. Ai più questo nome non dice nulla ma lei è la madre di Arisa. Le indagini proseguono da diversi mesi e stando a quanto riferito nel programma di Canale5, pare che la donna 62enne abbia ottenuto il riconoscimento dell'invalidità grazie a professionisti compiacenti, tra cui un avvocato.

Nelle ultime ore il caso sta avendo una fortissima risonanza mediatica anche grazie alle immagini trasmesse dalla Questura di Potenza, che smaschererebbero alcuni falsi invalidi. Una delle donne riprese in quelle immagini sarebbe proprio la signora Assunta Santarsiero, intenta a dedicarsi all'attività di giardinaggio. Durante Mattino5 è stato rivelato che la presunta truffa messa in atto dalla madre di Arisa ammonterebbe a circa 24 mila euro. La signora è residente a Pignola, un piccolo paese dell'entroterra lucano in provincia di Potenza. Stando a quanto è emerso dal lavoro delle forze dell'ordine, grazie ad alcuni sotterfugi la donna avrebbe ottenuto l'indennità di accompagnamento per invalidità civile, per un totale di 805 euro al mese, che le verrebbero riconosciuti a partire dal 2017.

Dalle ricostruzioni sembrerebbe che la signora si sia presentata sulla sedia a rotelle davanti al medico legale, dichiarando di non avere più la capacità deambulatoria. Non potendo più badare a se stessa, l'INPS le avrebbe riconosciuto l'accompagnamento ma le immagini mostrate dagli inquirenti mostrano una donna dedita al giardinaggio, il che fa supporre che la situazione non sia esattamente come è stata raccontata dalla madre di Arisa. Gli investigatori, a commento delle immagini, hanno sottolineato che “camminava tranquillamente e non dava alcun motivo per pensare che non fosse autosufficiente.

Contattata dal sito Fanpage la donna si sarebbe giustificata: “Non sto bene, Io sto combattendo contro la ‘Bestia'. La sedia a rotelle? La uso un po’ sì e un po’ no. La prendo sempre quando esco di casa.” Gli inquirenti sono a conoscenza del percorso della donna contro il tumore, che lei chiama bestia, ma ritengono che non sia stato questo il motivo funzionale che l'avrebbe portata a ottenere l'indennità per l'invalidità.

Inoltre, pare che gli stessi concittadini della madre di Arisa non abbiano sostenuto la sua tesi, affermando di non averla mai vista in difficoltà durante le passeggiate in paese, soprattutto di non averla mai vista con una sedia a rotelle.

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