Cultura e Spettacoli

Marco Carta: "Non attacco la mia amica che ha rubato le magliette"

Nell'uno contro cinque, di "Live Non è la d'Urso", Marco Carta risponde alle domande degli sferati, ma lui non tradisce l'amica accusata del furto delle magliette in cui è stato coinvolto

Marco Carta: "Non attacco la mia amica che ha rubato le magliette"

Si chiama Fabiana Muscas di 53 anni ed è la fan diventata poi l’amica che era con Marco Carta il giorno del furto di 6 magliette per un valore di oltre mille euro. A Live non è la d’Urso, c’è proprio lui, Marco Carta, che per quell’accusa ha chiesto il rito abbreviato che ci sarà il 31 ottobre. E proprio per questa richiesta, come specifica Barbara, si sono formate due fazioni: c’è chi dice che sia colpevole e in questo modo può ottenere uno sconto di pena, e per chi invece sostiene che essendo innocente vuole chiudere il prima possibile questa brutta vicenda.

A cercare di capire questo, in studio ci sono i cinque “sferati”, cinque personaggi del mondo dello spettacolo che accendendo la luce verde o rossa, sono a favore o contro il cantante e gli espongono le loro ragioni vedendo poi come lui risponde. Tre sono le sfere rosse e due quelle verde. La prima è quella di Vladimir Luxuria, che pur essendo certo che Marco non abbia sottratto quelle magliette, gli dice senza giri di parole: "O tu sei pirla, tu sei complice".

Questo perché lui, e non solo, si chiede perché dal giorno dell’accaduto dalla bocca di Marco non è mai uscita una parola su questa amica che sia se verrà giudicata giudicata colpevole o meno lo ha comunque messo nei guai davanti all’opinione pubblica. Marco capisce la domanda e blocca Vladimir e racconta un fatto che nessuno sa. “Ieri, oggi e domani io non parlo di persone che non si possono difendere – ha premesso - Ci può stare che sono un po’ pirla, ma c’è un passato con lei. Sono stato operato, e lei mi ha curato tantissime volte. Per una cavolata che ha fatto".

Poi continua: "Non l'ho mai detto. Quattro o cinque anni fa è venuta a Roma a casa mia e mi ha salvato la vita, ero in peritonite. Un processo di fronte alla mia vita che non è andata persa cos’è? Per quanto abbia fatto un gesto non giusto in mia presenza, non dimentico le cose belle".

Scende il gelo in studio, ma Vladimir dà una dimostrazione a sostegno della sua teoria. Ha portato una borsa dove ha dentro un cacciavite, le placchette e sei magliette e quindi dimostra come sia impossibile non notare stando insieme ad un’amica, che nella borsa ci sia tutto.

Ma Marco non ne vuole sapere e davanti all’amicizia mette qualsiasi cosa, saranno i video che deve valutare il magistrato a far sapere la verità, e questo succederà davvero tra molto poco, il 31 ottobre. Barbara ricorda che il padre di questa ragazza lo sta accusando di essere stato lui a rubare le magliette e che sua figlia lo stia proteggendo, ma anche in questo caso, Marco non parla.

A suo favore arriva un prete che ha ascoltato le sue canzoni ed è sicuro della sua innocenza.

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