Cultura e Spettacoli

Maria De Filippi: "La mia scuola continua a fare scuola"

Il talent si sdoppia: dal 13 gennaio il "pomeridiano" va su Real Time. "Così sono valorizzate le lezioni"

Maria De Filippi: "La mia scuola continua a fare scuola"

Dunque succede che il day time di Amici trasloca da Canale 5 a Real Time. «E succede che sono molto soddisfatta», conferma Maria De Filippi. Fino alla fine dell'anno, Amici sarà solo al sabato su Canale 5. Poi partirà la nuova avventura. La decisione, che è una svolta epocale per la tv generalista, è stata presa «in accordo» con Piersilvio Berlusconi. Nessun contrasto. Quindi a De Filippi rimane l'esclusiva con Mediaset. Alla sua scuola no. Nel day time in onda dal 13 gennaio su Real Time (dal lunedì al venerdì) lei non potrà apparire di persona. Ma la sua società Fascino potrà produrre format per altre reti e altri poli televisivi anche usando il nome De Filippi. Una scelta in stile Oprah Winfrey. Insomma, un caso di sdoppiamento che farà scuola di tv, conferma l'intuito coraggioso di questa signora degli ascolti e potrebbe scatenare un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili. In qualche modo, dopo tredici edizioni, il tredici gennaio Amici riparte da zero. Almeno simbolicamente.
Si può dire così, signora De Filippi?
«Intanto il day time tornerà ad allargarsi come durata: dalla mezzora di adesso si arriverà a quasi un'ora, direi 54 minuti se non ricordo male».
Dal 13 gennaio. Ma a che ora?
«Non si sa ancora. Di sicuro non alla stessa ora di Uomini e donne».
Chi lo condurrà?
«I personaggi rimangono gli stessi. I professori e Luca Zanforlin e, di volta in volta, i giudici. E le lezioni avranno un ruolo dominante».
Per capirci, quali sono i risultati del trasloco?
«Il primo è che Amici dimostra, e conferma, di poter vivere indipendentemente da me. In questi anni è diventato un brand molto riconoscibile e lo ha fatto a prescindere dalla mia presenza».
D'altronde Amici è il talent show più longevo del mondo.
«Ora dimostra di poter essere trasmesso, per lo meno nella sua fase pomeridiana, anche su di una rete meno nota di Canale 5. A dimostrazione che il prodotto può superare il mezzo».
Succede raramente, in effetti.
«Una volta succedeva quasi sempre che si facessero determinati risultati d'ascolto anche grazie alla mancanza di contrapposizione, di controprogrammazione».
Ora?
«Ora è il prodotto a richiamare il pubblico, che ormai in grado di scegliere con maggiore autonomia. È sotto gli occhi di tutti come il panorama tv si sia estremamente frammentato».
La seconda conseguenza dello sbarco a Real Time?
«È che Fascino esce da Mediaset e quindi potrà muoversi sul mercato, anche se per ora non abbiamo programmi precisi».
Come la pensano i vertici di Cologno?
«Con Piersilvio ho un rapporto schietto e diretto. Lui sa quanto io tenga ad Amici e quanta passione io e la mia squadra abbiamo riversato in questi anni su quello che per me non è un format ma soprattutto una scuola».
Ma perché Real Time, una rete dell'universo Discovery.
«Intanto grazie all'intuito di Marinella Soldi, che è amministratore delegato di Discovery, Real Time è sia sul digitale terrestre (canale 31) che sulla piattaforma Sky (canale 124 e 125). In più ha un pubblico molto simile a quello di Amici. Ed è soprattutto una antesignana della cosiddetta “factual tv”, insomma l'intrattenimento factual».
Amici è molto «factual».
«Ormai ha perso del tutto i connotati reality che aveva in passato, specialmente quando andava su Sky dalle 9 alle 19. Non è solo una gara ma è soprattutto una scuola. Chi viene ad Amici, sia che balli o che canti, cerca una qualche occasione di lavoro che difficilmente si trova in giro».
Specialmente in questi tempi.
«Ma a Mediaset interessa più il format televisivo, privilegiando certe logiche che non sono strettamente compatibili con quelle didattiche o musicali. Strategia che naturalmente comprime un aspetto decisivo di Amici».
Le lezioni.
«Sono un percorso che dura tre mesi. Che è utile anche a chi sta a casa, non solo a chi è nel programma. Ad esempio, l'ultimo vincitore di Amici, Moreno, era un talento che magari avrebbe continuato chissà per quanto a fare free style. Invece nella scuola ha imparato a misurarsi con la scrittura. Scoprendo di essere bravo».
Però il cosiddetto «serale», ossia quando il talent va in prima serata, rimane centrale nel consacrare i concorrenti.
«Anche quest'anno il serale partirà intorno alla metà di marzo».
Ci sono novità in programma?
«Per ora no. Molto dipende da come evolvono e cosa producono le crew e le band, che sono le novità di quest'anno.

Molto del serale sarà legato a questo».

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