Cultura e Spettacoli

Partenza super-boom di «Amici» De Filippi reinventa il suo talent

La prima puntata conquista un quarto dell'audience: 10 punti di share in più della Clerici. Valanga di tweet. E Saviano entra a mezzanotte

Partenza super-boom di «Amici» De Filippi reinventa il suo talent

Carta canta. La prima puntata del serale di Amici è stata uno schiacciasassi: 25.78 per cento di share per 5 milioni e 514mila teleamici, che è stata il 28.82% sul target commerciale e addirittura 37.79 per la fascia di pubblico compresa tra i 15 e i 34 anni, quella musicalmente più preziosa. Un successo non soltanto rispetto al concorrente di Raiuno, il nuovo show di Antonella Clerici che si intitola Senza parole e si è fermato al 15.61 di share per 3 milioni e 592mila spettatori. Ma pure rispetto al debutto dello scorso anno Amici è migliorato come ascolti visto che la prima puntata della tredicesima edizione (il 29 marzo 2014) aveva totalizzato il 21.17 per cento di share. E se il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, esulta dicendo che « Amici è il più bel talent della televisione italiana, un intrattenimento a livello internazionale», a tutti gli altri non resta che applaudire la vitalità di uno show in onda ininterrottamente dal 2001 senza significativi cali d'ascolto e, anzi, con medie di share sempre più sorprendenti nel panorama della tv generalista. E che il format abbia capacità di rinnovamento lo confermano anche i numeri di Twitter: durante la messa in onda sono stati pubblicati oltre 170mila tweet e l'hashtag #amici14 è diventato il più seguito in Italia e il numero 1 nei topic trend mondiali.

Insomma un grande risultato senza se e senza ma. E la dimostrazione che Amici è il talent show popolare per eccellenza, capace di cambiar pelle senza perdere appeal sul pubblico. Dall'iniziale fase più «reality» ora è concentrato sulla ricerca e la formazione di talenti di musica e ballo, attirati anche dal successo che negli anni i vincitori e i concorrenti sono riusciti a raggiungere. E, nella prima puntata, bastava dare un'occhiata ai direttori artistici delle due squadre (Elisa ed Emma) e ai giudici per accorgersi che a «occuparsi» di questi concorrenti c'erano, oltre a Sabrina Ferilli, tre vincitori del Festival di Sanremo (i due direttori artistici Elisa ed Emma e il giudice Francesco Renga) e uno dei grandi nomi della canzone d'autore italiana (Renato Zero) che dalla prossima puntata sarà sostituito in giuria da Loredana Berté. Come ospiti, poi, sono arrivati Biagio Antonacci come giudice esterno e Gianni Morandi e Modà. In poche parole, una passerella multigenerazionale della canzone pop (compresi gli ospiti internazionali, ossia gli australiani Sheppard).

Una capacità attrattiva sul grandissimo pubblico che ha quasi obbligato Roberto Saviano a, diciamo così, dimenticarsi di certe posizioni estreme anti Mondadori e anti Mediaset del passato: «Non avevo pregiudizi ma molti timori» ha detto ieri a Repubblica camminando in bilico sul significato delle parole. Non a caso, anche su Twitter, molti commentatori bipartisan si sono mostrati disorientati dalla sua partecipazione, introdotta da una Maria De Filippi estremamente sintetica: «Nel 2006 ha scritto Gomorra , dal 2006 vive sotto scorta». E Roberto Saviano, arrivato sul palco dello Studio 8 poco prima del ballottaggio tra Luca della squadra Blu e Davide dei Bianchi (poi eliminato), ha dato un'altra conferma di quanto importanti siano ormai gli appuntamenti chiave della tv generalista, i cosiddetti eventi, gli unici che consentano il confronto con la più grande fetta di pubblico a disposizione.

In piena libertà.

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