Cultura e Spettacoli

Il Pirandello conteso nobilita cinema e teatro

La società spersonalizzata del villaggio globale in cui le "maschere" sembrano moltiplicarsi - ora grazie anche ai primi avatar - hanno un teorico che, in tempi non sospetti, aveva avanzato teorie inquietanti

Il Pirandello conteso nobilita cinema e teatro

La società spersonalizzata del villaggio globale in cui le «maschere» sembrano moltiplicarsi - ora grazie anche ai primi avatar - hanno un teorico che, in tempi non sospetti, aveva avanzato teorie inquietanti. Ad esempio, la frattura fra la vita che ognuno vorrebbe vivere e quella che invece gli altri assegnano. Problema - o dramma - di apparenze. Una recita, insomma, che si coniuga con l'incomunicabilità. Persona e personaggio si confondono sul palcoscenico della vita che diventa teatro.

Luigi Pirandello coniugò le sue idee a «una stranezza», come egli stesso definì agli amici l'intuizione che lo avrebbe portato ai Sei personaggi in cerca d'autore. È il 1920, un secolo e spiccioli fa, quando il futuro Nobel torna in Sicilia per il compleanno di Verga, coinciso con la morte dell'amata balia e la fortuita occasione di imbattersi in due becchini con il pallino del teatro e ambizioni da drammaturghi. Pirandello li spia e poi li invita alla prima della sua «stranezza» ma, a colpire i due necrofori, sarà la polemica e il trambusto di quel debutto.

Un'incursione fortunata e apprezzabile da parte del cinema nella letteratura che si coniuga a una ripresa dei temi pirandelliani, già toccati quest'anno dai fratelli Taviani in Leonora addio. Il ritratto di Roberto Andò che arruola siciliani puri come Ficarra e Picone, becchini riuscitissimi, unisce fatti veri ad altri romanzati. Vero il ritorno del commediografo per il compleanno di Verga, cui il romanziere non partecipò, lasciando la cerimonia al ministro della cultura Benedetto Croce. E vera pure la follia della moglie come l'amore della balia. E perfino i fischi e le liti alla prima dei Sei personaggi, al teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921. Un misto di esecrazioni e plauso al genio pirandelliano che, qualche mese dopo, a Milano ottenne consensi incondizionati. Il film rende omaggio a retroscena forse poco noti ai più con il grande merito di nobilitare tematiche, spesso ignorate dai registi inclini alla banalità della commedia. E allora, grazie. Anzi.

Visto che siamo in tema di teatro, bis di queste opere.

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