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Molto spesso lo slogan è il miglior lasciapassare per una campagna sociale. Nel caso di «M'illumino di meno» lo scopo è nobile (ridurre lo spreco energetico) ma è evidente che, se la campagna lanciata da Caterpillar di Radio2, funziona così bene, il merito è anche dell'efficacia di questa frase. Non è un caso che in ben tredici anni i sostenitori di «M'illumino di meno» siano cresciuti esponenzialmente, arrivando a centinaia di migliaia, con tanto di enti locali, associazioni e organizzazioni private che hanno dato il proprio apporto senza se e senza ma. Tanto per capirci, sulla linea di biciclette messe a disposizione della collettività dal Comune di Milano tramite il servizio Bike Mi, è molto facile imbattersi in un adesivo appiccicato sul manubrio con i dettagli della campagna. Segno che ha funzionato. Lo fa dal 20 gennaio e lo farà fino a fine mese (e ieri dalle 18 alle 20 c'è stata l'iniziativa «Silenzio energetico» che chiedeva di spegnere la luce o smettere di utilizzare risorse elettriche almeno per un minuto dalle 18 alle 20). Un gesto simbolico promosso dai conduttori di Caterpillar, uno dei format radiofonici più longevi e più capaci di «collettivizzare» gli ascoltatori che, non a caso, si ritrovano ogni anno a migliaia al «Caterraduno» in tarda primavera.

E non importano neanche tanto i risultati, quanto la capacità di sensibilizzare gli ascoltatori anche attraverso campagne parallele come quella ideata dalla onlus «Gli amici di Luca» e intitolata «La luce del risveglio» che fotografa (grazie a pannelli fotovoltaici) i volti delle persone risvegliatesi dal coma.

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