addio alla Regina

La regina Elisabetta e Lady Diana: nemiche o amiche?

Sua Maestà e la principessa del Galles non sarebbero mai riuscite a comprendersi davvero, a causa di due personalità antitetiche e di due differenti visioni del mondo e della monarchia

La regina Elisabetta e Lady Diana: nemiche o amiche?

La regina Elisabetta e Lady Diana furono davvero sempre in contrasto tra loro? Il loro rapporto presenta ancora delle zone d’ombra, una complessa tensione tra due caratteri opposti, figli di momenti storici molto diversi tra loro. Entrambe commisero alcuni errori fatali, che incrinarono del tutto l’equilibrio già fragile delle loro relazioni. Non mancarono, però, momenti di empatia e di sincera vicinanza.

La sposa perfetta

Per la regina Elisabetta la giovane Diana Spencer era la moglie ideale per l’erede al trono: bella, dolce, giovanissima (quando iniziò a frequentare Carlo, nel 1980, aveva solo 19 anni), nobile e senza passato (non come Camilla, di cui, all’epoca, il principe Carlo era già perdutamente innamorato). Una ragazza ancora influenzabile, non più una ragazzina, ma neanche una donna matura. O, almeno, così credeva Elisabetta II, forse sottovalutando il potenziale di ribellione insito nell’indole di Lady Diana. Questo, fu, probabilmente, il primo errore di valutazione Sua Maestà.

La royal family avrebbe spinto l’erede al trono a scegliere Diana, forse sperando che l’eleganza di Diana gli facessero dimenticare Camilla. Secondo, tragico errore di valutazione. I futuri sposi non avevano nulla in comune, ma il fidanzamento ufficiale avvenne lo stesso, il 24 febbraio 1981. Fu la ragion di Stato a spingere la regina Elisabetta ad affrettare gli eventi e a non ascoltare la volontà del suo primogenito. In fondo i matrimoni reali, in passato, erano quasi sempre alleanze tra famiglie e dinastie in cui l’amore c’entrava poco o nulla. La sovrana non avrebbe capito o non avrebbe voluto comprendere che i tempi erano cambiati. Terzo errore fatale.

Carlo ascoltò, in particolare, il consiglio dello zio Louis Mountbatten, a cui era legatissimo, che era ben consapevole dell’astio dei Windsor nei confronti di Camilla. Così arrivò all’altare poco convinto di una scelta che, del resto, non gli apparteneva completamente. Aveva visto Lady Diana solo 12 volte prima del matrimonio (alcune fonti dicono 13). Troppo poche per stabilire un contatto intellettuale, ciò che il principe cercava e aveva trovato in Camilla.

Una suocera molto impegnata

Dopo le nozze la regina Elisabetta e Lady Diana ebbero pochissime occasioni per parlare da sole, per conoscersi meglio. Entrambe erano prese dai doveri di corte e proprio in questo frangente Sua Maestà commise un altro sbaglio, ritenendo che gli affari di Stato avessero la precedenza sui rapporti umani e credendo che ciò valesse anche per il figlio e per la nuora. Alla sovrana Diana piaceva molto, come ci dicono le fonti, ma le due donne sarebbero state troppo distanti per comprendersi davvero. La principessa avrebbe provato soggezione nei confronti della nuora.

La Regina, invece, avrebbe avuto un atteggiamento troppo freddo nei confronti della nuora, ma non per cattiveria, bensì a causa di un carattere abbastanza introverso e dell’educazione ricevuta a corte. Se tutte e due avessero compiuto un passo per venirsi incontro, forse la storia sarebbe andata diversamente. La regina Elisabetta non si accorse (non del tutto, almeno), che il matrimonio tra Carlo e Diana aveva i giorni contati. Per lei l’ipotesi della separazione non era da contemplare: c’era di mezzo una Corona e due figli da crescere. Ma il principe di Galles riallacciò i legami con Camilla e Lady Diana decise di restituirgli il “favore”, chiamiamolo così.

L’inizio della fine

Il libro di Andrew Morton, “Diana. La Vera Storia dalle Sue Parole”, assestò un duro colpo alla monarchia e alla regina Elisabetta. La separazione tra Carlo e Diana divenne inevitabile e fu annunciata il 9 dicembre dell’annus horribilis 1992 da John Major. Il divorzio arrivò nel 1996, preceduto dall’irreparabile errore di Lady Diana: l’intervista alla Bbc del novembre 1995 che, ormai sappiamo, venne estorta alla principessa con l’inganno. Ma per Elisabetta tutto quel clamore era inconcepibile, allo stesso modo in cui era davvero inspiegabile, ai suoi occhi, il motivo per cui Diana risultava la vittima, Carlo il carnefice.

I rapporti tra Sua Maestà e la principessa si interruppero. Quando Lady Diana morì, il 31 agosto 1997, la sovrana scelse di far scendere sulla corte un silenzio assoluto, che avrebbe avvolto e protetto William e Harry, troppo piccoli per sopportare il clamore mediatico suscitato dalla morte della madre. I sudditi, però, non compresero e credettero che la loro Regina ostentasse una superiorità indifferente. La Corona vacillò sul capo di Elisabetta.

Fu Tony Blair a spingerla a uscire dal guscio protettivo del Palazzo e a pronunciare un discorso che sarebbe rimasto nella Storia: “[Diana era] un essere umano straordinario…nei momenti di sconforto non aveva mai perso la capacità di sorridere o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua bontà”. Infine la regina Elisabetta si inchinò di fronte al feretro di quella nuora mai compresa.

Sarebbe bello immaginare che in quel momento tutte le ripicche, i silenzi, i tradimenti siano stati perdonati e che Diana ed Elisabetta, ovunque siano ora, abbiano superato i loro contrasti terreni.

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