Cultura e Spettacoli

Rocco Siffredi: "Facevo il chierichetto con il Diavolo fra le gambe"

Rocco Siffredi, presente alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta dettagli inediti della sua vita: ecco cos'ha detto del suo passato nella Chiesa

Rocco Siffredi: "Facevo il chierichetto con il Diavolo fra le gambe"

Rocco Siffredi è un personaggio che, negli ultimi anni, è stato capace di risvegliare l'interesse anche in persone che normalmente non fruiscono film porno. Accade un po' per la sua simpatia e un po' per le sue crociate, quali quelle contro l'abbandono degli animali o a favore dell'educazione sessuale a scuola, e un po' perché, oltre al suo corpo, spesso mette a nudo la sua anima.

Siffredi non è nuovo a raccontare dettagli scomodi della sua vita, dalla sua ossessione per il sesso - a quanto dice, da piccolo è stato anche ricoverato per "eccesso di masturbazione" - al rapporto con i genitori o con la moglie Rosa Caracciolo - tutti ricordano con tenerezza e stima le lacrime di Rocco che ne sentiva la mancanza all'Isola dei Famosi.

Ma adesso nuovi dettagli si aggiungono a quella che appare essere una vita davvero mirabolante e piena di sorprese: Rocco era un chierichietto molto particolare. "Da bambino parlare di sesso era molto complicato in famiglia - ha raccontato l'ex pornodivo - Io il Diavolo ce l'avevo tra le gambe già da ragazzino mentre i miei coetanei seguivano alla radio il calcio. La mia sessualità era insomma travolgente. E pensare che mia madre voleva farmi diventare prete e mi obbligò a fare il chierichetto. Quei principi, quell'educazione alla Chiesa, mi sono rimasti addosso e non mi hanno aiutato molto".

Rocco, alla Mostra del Cinema di Venezia per il suo documentario autobiografico "Rocco", ha anche detto che ha spesso provato vergogna per colpa del suo lavoro, perfino quando tornava a casa e guardava negli occhi sua moglie.

Siffredi prova anche a pensare come sarà la pornografia in futuro. "È cambiato totalmente il porno. Ora siti come YouPorn li fanno gli ex hacker. È diventata un'industria della sessualità in cui si vedono performance da atleta piuttosto che sensazioni.

Una volta c'era la storia, c'erano i dialoghi - ha chiosato - [In futuro] Ci sarà una generazione al limite della pornografia e senza distinzione tra le sessualità".

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