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Sabrina Paravicini: "Mi hanno presa per i capelli"

L'attrice, che sta affrontando con la dura battaglia contro un carcinoma al seno, è tornata sui social network per raccontare di un nuovo progetto e di quanto la morte le sia passata vicina

Sabrina Paravicini: "Mi hanno presa per i capelli"

Sabrina Paravicini è tornata a parlare della sua malattia sui social network. L'attrice di "Un medico in famiglia" ha scelto di condividere con i suoi follower una nuova pagina della sua vita, mentre intraprende il lento cammino verso la guarigione. Il carcinoma mammario che l'ha colpita a fine estate ha aperto uno scenario drammatico nella sua vita e "la possibilità di morire e di non sopravvivere per più di qualche mese" è stata concreta. A confessarlo è stata lei stessa sulla sua pagina Instagram.

In un lungo post motivazionale, Sabrina Paravicini ha aperto il suo cuore ai fan che da mesi la seguono e sostengono in questo difficile momento della sua vita. Mai però l'attrice aveva parlato di morte o della possibilità di non farcela. Nel condividere i suoi pensieri sul web, invece, lei non ha nascosto paure e ansie come quando, pochi giorni fa, i medici le hanno confessato: "Ti abbiamo presa per i capelli, non so chi devi ringraziare ma non tutte le pazienti che sono arrivate con un carcinoma come il tuo ora stanno come stai tu". Parole pesanti come macigni sulle quali la scrittrice e sceneggiatrice non ha potuto non riflettere: "Sono giorni che penso a questa frase che mi è arrivata sulla porta dello studio del mio medico mentre stavo per uscire dall'ospedale qualche giorno fa".

Sabrina Paravicini ha scelto invece "di restare e accettare le cure" piangendo, combattendo e appoggiandosi al figlio Nino, ma anche cercando di trasformare la sua battaglia e le sue paure in "qualcosa di utile agli altri". La Paravicini ha parlato così del suo nuovo progetto, realizzato nel corso di questo anno di cure dove ha filmato momenti privati della sua battaglia e intervistato persone incontrate nel viaggio della chemioterapia e tra le corsie di ospedale: "Ho cominciato a filmare pezzi di della mia vita: le notti in cui le lacrime scendevano da sole, Nino che mi toglieva la parrucca e mi baciava calva. Abbiamo filmato persone che ho incontrato nel viaggio della chemioterapia, persone che mi hanno aiutata, abbiamo filmato l'anno più straordinario della mia vita.

Adesso iniziamo il montaggio e poi vedremo".

"ti abbiamo presa per i capelli, non so chi devi ringraziare ma non tutte le pazienti che sono arrivate con un carcinoma come il tuo ora stanno come stai tu" Sono giorni che penso a questa frase che mi è arrivata sulla porta dello studio del mio medico mentre stavo per uscire dall'ospedale qualche giorno fa. Penso al giorno della diagnosi quando il primo pensiero è stato qualcosa di simile a "non sono io in questo momento in questa stanza". Poi il pensiero a Nino, poi il pensiero di fuggire, la possibilità di morire, di non sopravvivere per più di qualche mese, la possibilità di restare e accettare le cure, di piangere, di fuggire in un posto lontano e caldo e lasciare finire tutto su una spiaggia bianchissima in costume da bagno. E poi il pensiero di trasformare, di trasformare quel carcinoma, di trasformare quell'angoscia in paura amica e di trasformare quella paura in coraggio, in qualcosa di utile agli altri. Così ho cominciato a filmare pezzi di della mia vita, sia con @lorz_messia , che da sola a casa con il cellulare, le notti in cui le lacrime scendevano da sole o quando la chemio in circolo nel sangue mi impediva di respirare bene. Ma anche le risate con Nino, Nino che mi toglieva i capelli dalla testa, Nino che mi toglieva la parrucca e mi baciava calva. Abbiamo filmato persone che ho incontrato nel viaggio della chemioterapia, persone che mi hanno aiutata, abbiamo filmato l'anno più straordinario della mia vita. Adesso iniziamo il montaggio e poi vedremo. E poi si vedrà. #finoaquituttobene

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