Cultura e Spettacoli

Sgarbi difende l'orgasmo di Leonardo Da Vinci

Il critico d'arta visita la mostra "Real Bodies, oltre il corpo umano" e difende "l'orgarmo" di Leonardo Da Vinci

Sgarbi difende l'orgasmo di Leonardo Da Vinci

A Milano ha preso il via la mostra "Real Bodies, oltre il corpo umano", l'evento che mette in mostra i corpi umani (veri), conservati grazie alla plastinazione dei tessuti biologici. L'evento è stato inaugurato da Chiara Bordi, la prima ragazza con una protesi a partecipare a Miss Italia (terza classificata) e tra gli ospiti d'onore ha visto anche Vittorio Sgarbi.

Il critico d'arte non ha mancato di sorprendere i presenti quando si è soffermato sulla sezione omaggio a Leonardo Da Vinci per il Cinquecentenario della sua morte nel 2019. In questa parte della mostra, sono esposti 30 reperti umani che riproducono i bozzetti di anatomia del genio fiorentino. Tra questi anche l'installazione anatomica della "Figura in Orgasmo", finita nel mirino di uno spamming massivo di 500 e-mail minatorie che l'hanno definita "pornografica e blasfema". "È molto leonardesco - ha detto Sgarbi - che da un disegno che non ha nessuna pretesa artistica, ma che è rappresentazione della ricerca di Leonardo nello studio dei corpi e del loro funzionamento, si ritorni alla fonte da cui il disegno è tratto".

"La straordinaria affinità - ha aggiunto il critico d'arte - fra ciò che aveva di fronte Leonardo e i corpi sezionati di Real Bodies indica un esercizio di natura scientifica, nel senso più preciso della parola. È anche il senso profondo e il significato dell'opera di Leonardo Da Vinci rispetto all'uomo ed alla curiosità di come funziona il corpo umano. Dell'anima non sappiamo niente, ma essa si manifesta nella parola, nei sentimenti, nel dolore, nell'emozione, quindi ne sentiamo gli effetti. Il corpo, invece, lo muoviamo in modo automatico ma risponde a leggi che rimandano alla Creazione da parte di un Dio che ha creato l'uomo. Dubitando di tutto questo, Leonardo volle risalire al funzionamento del corpo e quindi il suo disegno ne è una esemplificazione precisa che ha una fonte che è il corpo stesso".

"Produrre la fonte - ha concluso - non vuol dire stabilire qualcosa che può essere criticato sul piano dell'atto in se, il momento dell'atto erotico, né tanto meno un'opera che comunichi qualcosa di turbolento o di morboso. Ma semplicemente un'applicazione scientifica rovesciata. Quindi non più il disegno che riproduce la realtà ma la realtà che riproduce il disegno. Quindi da questo punto di vista è un'opera che non si può criticare, si può solo discutere della sua necessità. Forse in tutto il complesso di questa impresa c'è il senso della morte, della vita, ed anche della provocazione e dello scandalo nel fatto che si rappresenti con dei cadaveri l'esistenza del corpo dell'uomo e della sua vita.

A Real Bodies ci sono dei morti che devono giocare la partita dei vivi, ma nel rapporto con Leonardo Da Vinci c'è un perfetto equilibrio, quindi non c'è ragione di polemica”.

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