Cultura e Spettacoli

La svolta della Tatangelo: "All'ottavo Sanremo mi sento come al primo"

L'artista in gara con un brano del nuovo disco "La fortuna sia con me". Poi sei concerti ad aprile

La svolta della Tatangelo: "All'ottavo Sanremo mi sento come al primo"

Dimenticate l'altra Tatangelo. Stavolta, al suo ottavo Festival di Sanremo nonostante abbia solo 32 anni, arriva come se fosse il primo. «Ho messo parola su tutto», spiega lei accennando a come è nato La fortuna sia con me, un disco (uscirà l'8 febbraio) che già dal titolo rende l'idea di come l'interprete si sia trasformata nella protagonista delle proprie canzoni. «Adesso mi identifico fino in fondo in ciò che canto». Intanto in gara porta un brano che racconta metaforicamente una parte del suo recente passato. «Sì, Le nostre anime di notte, scritta da quel talentuoso di Lorenzo Vizzini, è arrivata per ultima e, quando ho ascoltato il provino fatto con il pianoforte e la voce, mi sono detta: Massì, proviamo a presentarla a Sanremo».

Detto, fatto.

«Anche se non è stato scritto per me, quello che mi stava succedendo era molto simile a quanto accade ai protagonisti della canzone». Racconta di una coppia che si ritrova dopo aver attraversato un oceano di incomprensioni e di cose non dette. Ovvio pensare al suo rapporto con Gigi D'Alessio, che ora si è riallacciato dopo la separazione lunga circa un anno. «Quando sono andata via di casa, ho resettato tutto, dall'avvocato allo studio di incisione. Ho tagliato i ponti, per quanto possibile. E per me è stato decisivo. E aforse anche per Gigi, che si è reinnamorato di me donna». Non a caso, oggi Anna Tatangelo, decisamente sensuale, sembra diversa già alle prime parole. Più consapevole. Meno manierata. E la voce, diciamolo, ne ha guadagnato, visto che l'interpretazione di Le nostre anime di notte è un passo avanti rispetto al suo passato. «A tutti consiglio di andare a vivere da soli, almeno per un po'. Io ero passata da casa di mio padre a quella di Gigi ed è quindi stato per me importantissimo trascorrere del tempo da sola con mio figlio Andrea, che inizierà la quarta elementare. Sono uscita di casa senza niente, volutamente. Ora se ti devo dire una cosa, te la dico, costi quel che costi. Una volta molto meno».

Dopotutto lei è un caso a parte anche nel mondo parallelo degli artisti pop. Ha vinto il Festival di Sanremo a 15 anni, nel 2002, con il brano Doppiamente fragili, e da allora ha inanellato altri dischi, altri Sanremo, altre collaborazioni. «Il mio Festival più deludente? Quello dell'anno dopo, con Federico Stragà. Non tanto per il brano, Volere volare, quanto perché l'anno prima tutti parlavano di me. A quel giro, invece, nessuno mi ha filato. E per me è stata una botta che non dimentico».

Senza dubbio, è difficile dimenticare anche la costante attenzione gossipara che la segue, insegue e persegue da sempre. «Ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Quando ho chiuso questo disco, sapevo che ci sarebbero state domande su di me e su Gigi. Ma ci siamo detti che andava bene lo stesso. Lui mi ha detto: fregatene». Insomma, un nuovo inizio. «E difatti il titolo del disco è un augurio a me stessa. Ora mi sento più libera fin nel profondo del mio animo e, se sono arrivata a questa consapevolezza, molto dipende da quando il tuo cuore ti dice che è ora di rifletterci su. E così mi sono aggrappata a mio figlio e alla musica».

In effetti questo disco è forse il più vario e il più attuale della storia di questa ragazza di Sora che nel 2001 ha vinto lì'Accademia della Canzone di Sanremo e da quel momento è diventa «la» Tatangelo. Ci sono autori diversi e disomogenei come il bravissimo Giuseppe Anastasi e Daniele Coro con Federica Camba oppure Giovanni Caccamo, altra penna estremamente sensibile che qui firma ben tre brani. E, per riassumere, dalla sognante e molto profonda Astronauti fino conclusiva Amami domani si sente l'effetto che fa l'incontro delle nuove sonorità americane con la nostra metrica più tradizionale.

Ora, giusto prima di lanciare il disco ad aprile con sei concerti nelle principali città italiane, c'è il passaggio a Sanremo: «Il palco stavolta dà proprio l'impressione di essere a un concerto e questo mi piace molto. E forse affronterò il Festival con lo spirito irruente e spontaneo di chi sale sul palco di fronte al proprio pubblico».

E, da come lo ha detto, si capisce che sarà proprio così.

Commenti