Cultura e Spettacoli

Tiziano Ferro: “Le nozze con Victor riguardano tutti gli italiani innamorati di quel Dio simpatico”

Tiziano Ferro, che ha detto sì a Victor Allen nella sua villa a Sabaudia, scrive una lunga lettera in cui racconta il percorso di accettazione di sé che lo ha portato a trovare l'amore

Tiziano Ferro: “Le nozze con Victor riguardano tutti gli italiani innamorati di quel Dio simpatico”

Sabato 14 luglio scorso, Tiziano Ferro si è unito in matrimonio con Victor Allen: le nozze sono state celebrate nella villa di Sabaudia del cantante alla presenza di pochi intimi e, dopo qualche giorno dal sì, l’artista racconta il suo giorno più importante e il lungo processo che l’ha portato all’accettazione di sé.

A distanza di nove anni dal coming out, Tiziano Ferro ripercorre, attraverso una lunga lettera indirizzata al Corriere della Sera, il periodo della sua giovinezza, gli sguardi della gente, la paura di esporsi agli altri e la fede in Dio che, ancora oggi, nonostante tutto, gli fa credere e sperare che qualcosa possa cambiare. “Fino a pochi anni fa nessuno conosceva la mia storia. Solo le chiese, il mio inconscio, i miei quaderni; qualche cuscino, la mia mente e le sue stanze. Solo io, a guardarmi ogni mattina allo specchio, senza apprezzarmi. Per poi ricominciare. Finché ho conosciuto l’amore”, scrive il cantante di Latina, che ricorda le giornate trascorse nella libreria della sua città a cercare “una strada, un suggerimento, la salvezza, o forse solo cose che conoscevo già ma che — viste nero su bianco — forse mi sarebbero sembrate più semplici, meno aliene e alienanti”.

Lui, che si è sentito troppe volte “uno su tremila”, rimprovera all’Italia la poca fede religiosa: “Il problema è che in questo Paese non crediamo abbastanza in Dio. Preghiamo, ma non ascoltiamo. Aspettiamo il miracolo e negoziamo l’arrivo di una soluzione, in cambio di qualche rinuncia. Anch’io sono cattolico. Ma il messaggio che porto nel cuore è quello dell’amore universale, della carità, del soccorso reciproco, del rispetto per tutti, della compassione”. “È vero che l’uomo ha cercato Dio per dare un senso ulteriore alla propria esistenza. Io cerco in Lui uno sguardo di conforto, e non mi piace vederlo come il simulacro delle risposte che non so darmi, come uno scudo di fronte a quello che non capisco, o che mi fa paura – continua a scrivere Tiziano Ferro – [...] Mettiamo al centro l’essere umano: le donne, gli uomini, i bambini, gli esseri umani tutti. E la famiglia in ogni sua accezione, purché al centro ci siano sempre amore e protezione”.

Il cantante, che in questi ultimi anni si è sentito “deluso, amareggiato, arrabbiato” per la disparità di diritti, continua ad avere fede perché cattolico e, ad oggi, può confermare che il suo miracolo è avvenuto. “I miracoli? Io il mio lo immaginavo sullo sfondo del Monte Circeo, la mia terra, il mio mare. E poi l’amore, solo amore. Il mio è un Dio che ama, che custodisce, che non chiede pegno. È un Dio simpatico – scrive, in conclusione, Tiziano Ferro - . Un miracolo è tutte le volte che una cosa riesce meglio di come te l’aspettavi. Un miracolo è tutte le volte che la vita è più bella di come l’avevi immaginata. E qualche giorno fa, davanti al mio mare, di fronte al mio monte, il mio uomo e io ci siamo sposati. La cosa è molto più grande di Victor e di me. Riguarda tutti. Riguarda ogni ragazzino nascosto in mezzo agli scaffali di una libreria, con quel libro in mano. Uno su tremila.

E riguarda ogni italiano libero, onesto, e innamorato come me di quel Dio simpatico”.

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