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Alonso, 007 che viaggia indietro nel tempo

Con la Aston Martin del mitico Bond ha conquistato il podio a 41 anni

Alonso, 007 che viaggia indietro nel tempo

Per Fernando Alonso, a quarantuno anni suonati, la Aston Martin è come una macchina del tempo piombata nella sua carriera e capace di prenderlo e portarlo indietro negli anni. Lo ha ringiovanito come quando lottava per la vittoria, per il campionato. È un Alonso tornato bambino che ride, scherza, si diverte come un matto a sorpassare Hamilton, Sainz, a rivedere un podio che mancava dal Qatar 2021, non tanto a dire il vero, anche se questa volta ha tutto un altro sapore perché arriva per meriti in pista e non per grazia ricevuta.

Alonso prima ha sofferto, rischiando addirittura di finire fuori dopo una botta con il suo compagno di squadra, poi ha cominciato a battagliare con Hamilton, con Sainz. Li ha passati alla vecchia maniera, forse permettendosi anche qualche errorino, ma li ha passati ed è andato sul podio con le due astronavi Red Bull. Ha fatto volare la sua Verdona che deve essere una monoposto nata proprio bene perché anche Stroll, con due polsi malandati e un piede acciaccato, è arrivato davanti a Russell, tanto che Fernando a fine gara, ancora prima di festeggiare ci ha tenuto a dire: «Lance è un eroe».

C'è da credergli, anche se forse Fernando lo dice soprattutto perché è il figlio di colui che paga tutto il giocattolino e sta costruendo una squadra da sogno. E aggiunge: «Finire sul podio nella prima gara dell'anno è meraviglioso. È incredibile quello che Aston Martin ha fatto durante l'inverno per avere la seconda miglior macchina in gara uno. Questo è semplicemente irreale». E ancora: «Ovviamente, mi piacerebbe partire davanti e poi sfruttare il ritmo. Ma non abbiamo avuto il miglior inizio oggi. Abbiamo dovuto poi superare in pista. Sembrava un po' più eccitante. Sicuramente c'era più adrenalina. Alla gente piace».

Forse però è piaciuto meno al suo eterno rivale, quel Lewis Hamilton contro cui lotta da una vita e che ieri ha beffato dopo un lungo duello, sorpassandolo in un punto improponibile della pista di Sakhir».

Queste sono soddisfazioni impagabili.

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