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Bassino sei un Gigante. Marta domina e anche Fede si risveglia

La cuneese vince sulla pista cult e affianca grandi come Tomba, Compagnoni e Brignone, ieri 4ª

Bassino sei un Gigante. Marta domina e anche Fede si risveglia

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Marta espugna il Colle e lo paragona a un rodeo. Per il suo sesto sigillo in carriera, 17simo podio, Bassino è gigante a Sestriere: lo è fin dalla prima manche con un secondo tempo di coraggio; lo ribadisce alla ripresa, lasciandosi dietro l'oro olimpico Sara Hector (11/100) e la leader di metà gara Petra Vlhova (40/100), su una pista stupenda, ma resa insidiosa dalle nevicate recenti che hanno costretto gli organizzatori ad una notte in bianco fra i patemi per ripulirla.

La cuneese entra nell'Olimpo della Agnelli, quella dei grandi vincitori come Tomba, Compagnoni ed anche Brignone nel 2020. Ieri la valdostana ha firmato una prova di orgoglio e tenacia: settima nella prima manche, alla ripresa firma il secondo miglior tempo, risalendo fino a 26/100 dal podio. Bax va per la gloria e per una stagione dove ha già inanellato fiducia con il podio di Kilington: ora quel pettorale da leader le allarga il sorriso. «L'ho visto addosso a Lara Gut Behrami e mi son detta che potevo prendermelo io!». Anche Brignone sorride; la medaglia di legno stavolta non le sta stretta: «Dopo la batosta in Canada, sono molto orgogliosa». La pista è stata un grattacapo: non barrata, bagnata in extremis, spaccata dai battipista e dal meteo, aveva granuli e grumi degni di una torta tutta da impastare.

Anche le altre azzurre si sono difese e la classifica va scorsa tutta per capirlo: certamente Sofia Goggia non ha gradito un manto così sconnesso per il suo rientro fra le porte larghe. La bergamasca non si è qualificata. Andrà forse a Semmering per un altro gigante, ma la sua tazza di te restano le prove veloci, a partire da Sankt Moritz. Si qualifica undicesima, invece, col pettorale 46 Asja Zenere (+2.63), dopo un periodo difficile «e una settimana di top 10 in coppa Europa».

La sua gioia fa pendant con quanto accade nell'altra Savoia, quella di val d'Isére ad alcune centinaia di chilometri in linea d'aria. Su quell'osso duro della Face De Bellevarde, Marco Odermatt è di un altro pianeta: stacca di 140 Manuel Feller e di 205 Jan Kranjec che già erano sembrati spaziali.

Mentre lo svizzero entra nell'empireo dei 10 podi consecutivi - materia per nomi da annali, da Stenmark a Tomba, da Ligety ad Hirscher - c'è spazio per una top 15 azzurra che fa ben sperare. Simon Maurberger, 27 anni al rientro da infortunio, chiude 13simo; Filippo Della Vite, 19enne, fa anche meglio e con il pettorale 49, il più alto a qualificarsi, chiude 12esimo, suo personal best.

Ci sono 3 secondi da Odermatt, ma il ricambio azzurro è linfa vitale dopo che il capitano Luca De Aliprandini, vicecampione iridato in carica, è finito ancora fuori ancora come a Soelden.

Urge che si ritrovi per la sua Gran Risa fra 7 giorni.

Oggi intanto slalom per tutti: donne in gara alle 10.30 e 13.30, uomini un'ora prima (dirette Rai, Eurosport e Discovery), ma senza Giuliano Razzoli, rimasto ai box per mal di schiena.

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