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Bernie Ecclestone, 100 milioni per chiudere definitivamente il procedimento a suo carico

Il magnate 83enne era finito sotto accusa per una tangente di 44 milioni: ha preferito sborsare 100 milioni per scongiurare guai peggiori

Bernie Ecclestone
Bernie Ecclestone

L'accusa era di quelle pesanti perché di mezzo c'era una tangente di 44 milioni di dollari che Ecclestone avrebbe versato all'ex presidente dell'Istituto bancario Bayern LB. L'intento sarebbe stato quello di persuadere Gerhard Gribkowsky a cedere alcune partecipazioni dell'istituto. L'accordo raggiunto ha evitato al magnate guai assai peggiori. Infatti, nel caso in cui Ecclestone fosse stato condannato avrebbe rischiato addirittura fino a 10 anni di galera. L'archiviazione del caso, secondo quanto affermato dal procuratore Weiss, sarebbe giustificata da una serie di motivi: l'età dell'imputato, la lungaggine del processo e diverse circostanze attenuanti.

Sven Thomas, legale dell'imprenditore britannico, si è affrettato a chiarire che l'accordo non deve apparire come un affare perché non ha niente a che fare con l'acquisto della libertà. Infatti, secondo quanto recita un articolo del Codice penale, la procura dopo l'approvazione del giudice competente può archiviare il procedimento nel caso l'accusato versi l'importo concordato. Il quadro si chiude con la cifra di 25 milioni di euro che l'83enne imputato è intenzionato a versare alla banca. A conti fatti, quindi, Bernie Ecclestone pagherà 100 milioni tondi. L'accordo trovato con la procura consentirebbe al magnate britannico di restare al vertice del Mondiale di Formula 1.

Ecclestone ha "risolto" il caso rispondendo in modo esplicito a una domanda diretta fattagli dal presidente del tribunale Peter Noll. Alla richiesta di reperire i soldi entro una sola settimana, Ecclestone ha risposto in maniera affermativa senza troppi giri di parole. Una risposta tempestiva che ha facilitato il buon esito dell'accordo tra la procura e l'imputato. Con questo accordo è stato chiuso il processo iniziato circa 3 mesi fa. Risolta una faccenda che avrebbe potuto prendere un'altra piega.

Archiviata dunque l'accusa di corruzione a carico del "boss" che potrà tranquillamente continuare ad occupare il suo prestigioso posto in F1.

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