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Buffon: "Qui per aiutare dalla panca"

L'ex Psg ha scelto il numero 77: «Però il capitano rimane Chiellini...»

Buffon: "Qui per aiutare dalla panca"

Quel cordone ombelicale con la Juventus non si è mai spezzato. E ora che - dopo l'anno di Parigi - si è di nuovo rinsaldato, a 41 anni Gigi Buffon resta l'ultima vera bandiera del nostro calcio. Totti e De Rossi hanno lasciato la Roma («c'ero alla partita d'addio di Daniele, saranno sempre loro i simboli giallorossi»), lui torna in bianconero. «Ma non l'avevo mai presa come possibilità anche se è il finale più bello ed emozionante della mia carriera. E più forte ancora è viverla per la prima volta da riserva, solo con la Juve avrei potuto prendere una decisione simile», così l'ormai ex numero uno bianconero. Che lascerà quella maglia «a Tek (Szczesny, ndr)», prendendo la 77 «perché è la mia storia, la usavo a Parma quando facendo una stagione strepitosa approdai poi alla Juve». Ma lascerà anche la fascia di capitano a «Giorgione (Chiellini, ndr), un fratello che è giusto che continui a indossarla, perché io sono di nuovo qui non per togliere qualcosa ma per dare il mio contributo».

Visite mediche, firma di un anno e poi un video di saluto ai tifosi sul sito ufficiale bianconero. «La vita regala sembra qualcosa di incredibile e vale la pena di sognare», il messaggio principale di Buffon. Che qualche ora dopo regalerà selfie e autografi durante l'inaugurazione del nuovo Juventus Flagship Store, aperto nel centro di Milano a due passi da San Babila e che già espone la nuova collezione. «Sto coronando un sogno, anche grazie all'esperienza con il Psg - così il portiere - In questa stagione, la 25ª quindi quella delle nozze di argento, posso vincere il mio decimo scudetto e la mia settima Supercoppa con la Juve e raggiungere il record di presenze in A (ne bastano otto in stagione, ndr), poi altri traguardi potrebbero arrivare». Inevitabile pensare alla Champions League, che rimane un obiettivo ma non dev'essere un'ossessione: «Non puoi iniziare una stagione pensando solo di vincere quella Coppa. Ci sono dieci mesi importanti per arrivare alla finale e può succedere ogni cosa. Ci sono almeno sei-sette squadre che tutti gli anni puntano a vincerla».

Seduto a fianco a lui in panchina non ritroverà Allegri, ma Maurizio Sarri. «Ci siamo visti, mi ha fatto un'ottima impressione, e anche durante la conferenza stampa ha dimostrato di essere una persona intelligente». In allenamento alla Continassa dovrà contrastare i tiri di Cristiano Ronaldo, finalmente non più avversario: «Mi ha fatto soffrire tanto nella vita, speriamo di poter gioire insieme. Negli ultimi anni, agli sgoccioli della mia carriera, ho avuto la possibilità di giocare con campioni come Neymar e Mbappè al Psg e ora grazie alla Juve giocherò con Ronaldo. È un regalo importante». Poco distante da Buffon, il responsabile dell'area tecnica Paratici non dà conferme su De Ligt, il giovane difensore dell'Ajax seguito da tempo. «Nella mia carriera non ho visto uno così forte, a 20 anni gioca già a grandissimi livelli», gli elogi di Buffon. Sa che avere tanti campioni in rosa aiuta a vincere. E lui vuole farlo ancora.

Anche da riserva.

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