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Cagliari, vittoria salvezza L'Atalanta sbaglia il rigore dell'1-1

Ariel Feltri

Festa completa al Sardegna Arena, gremito come mai prima: più di 17 mila sulle tribune a spingere il Cagliari verso la vittoria che voleva dire permanenza nella massina serie. E la squadra di Lopez non ha deluso le aspettative, i rossoblu si sono battuti con grande ardore, supplendo ai limiti tecnici. Ma il cuore, la voglia, lo spirito di sacrificio sono stati sufficienti per raggiungere il traguardo e ottenere persino una vittoria che ha aggiunto il tocco in più e reso più bella la festa. Perché, visti i risultati sugli altri campi, sia il Cagliari, con la salvezza in tasca, sia l'Atalanta, con il via libera ai preliminari di Europa League, non si sono limitati ad attendere il fischio finale senza affannarsi, ma hanno dato vita ad un confronto vivace, a volte anche duro.

Ha avuto la meglio il Cagliari grazie ad una perfetta capocciata di Ceppitelli, dimenticato dai nerazzurri su azione di calcio d'angolo, ma anche perché l'Atalanta, all'ultimo respiro della partita, ha fallito un calcio di rigore con Caldara, sciagurao destro a lato. L'Atalanta ha continuato la serie dei tiri dal dischetto sprecati. La partita è sempre stata combattuta, con maggior possesso palla dei bergamaschi ma con l'attenta difesa dei padroni di casa, tutti pronti, appena possibile, a dare una mano al sempre pericoloso Farias. Pavoletti, abile nel gioco aereo, ha brillato più per gli interventi difensivi, un salvataggio sulla linea di porta, che per la manovra offensiva, annullata dall'implacabile Palomino.

Quando sembrava che il pareggio a reti inviolate fosse ormai certo, Gasperini ha concesso qualche minuto al terzo portiere, l'esordiente Rossi che, appena entrato, è stato battuto da Ceppitelli. Una prima apparizione amara che Caldara avrebbe potuto rendere meno triste.

Invece era destino che finisse così, con la Sardegna in festa e i bergamaschi costretti a una vacanza breve, ma pur sempre con il passaporto in tasca.

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