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Canada sprecone, l'Italia ringrazia

C'è poco spazio per festeggiare. E forse anche poca voglia. Da Leeds si torna con una vittoria. Battuto il Canada, 23 a 18 ma con il minimo sindacale. Due mete per parte al termine di ottanta minuti di battaglia che non spazzano del tutto gli interrogativi del debutto mondiale con la Francia. C'è il risultato, ed è quello che conta. Restano le poche certezze di una squadra che concede ancora qualcosa sul piano della disciplina e che davanti ad un Canada solido nel possesso ma poco efficace, regala due mete. La differenza la fa il piede di Allan e una magia di “Ugo” Gori che legge la linea di corsa di Garcia e gli mette su un piatto d'argento un pallone di platino.

Gli azzurri giocano con il freno a mano tirato contro un Canada che si limita ai fondamentali e che quando ha l'occasione per spuntarla la butta alle ortiche. Passano le giubbe rosse con un piazzato di Hirayama per il solito fallo in mischia. Paghiamo caro perché alla ripresa del gioco un'ingenuità difensiva di Venditti apre un'autostrada per Van der Merwe. Coast to Coast e meta in mezzo ai pali. La reazione per fortuna è immediata: fuga di Gori e palla alzata per l'accorrente Rizzo che tocca oltre la linea. Resta il problema dell'indisciplina ma il disegno del match è quello di una partita aperta alle situazioni di gioco rotto. Peccato che l'Italia, superiore per mezzi tecnici, regali l'impossibile ai canadesi.

Al riposo si va comunque in vantaggio grazie a due piazzati di Tommaso Allan. Brunel guarda il tabellone e tira un sospiro di sollievo per un'Italia operaia che non brilla ma si tiene in corsa. Si ritorna sotto ad inizio di ripresa con la meta di Matt Evans, ancora sugli sviluppi di una touche in zona d'attacco. Ma gli azzurri, un po' assenti sulla linea dei placcaggio, hanno comunque il merito di fare male quando si attacca nel midfield. Garcia ci riporta avanti. Ma la partita resta punto a punto con i lumberjack che mostrano la corda ma non mollano. Anzi dominano nel possesso e nell'occupazione del territorio. Entra Mauro Bergamasco al suo quinto mondiale ma la partita continuano a farla le giubbe rosse che non la mettono sul fisico ma preferiscono il gioco neglii spazi. Hirayama – due errori pesanti sui piazzati - accorcia sul tabellone e gli ultimi otto minuti diventano una sofferenza. Il placcaggio di Campagnaro su Evans ci permette di chiudere in attacco. Poi un placcaggio alto di Van der Merwe mette un mezzo sigillo sulla vittoria azzurra. Con il pallone tra le mani riusciamo a gestire in zona d'attacco. Quanto basta per navigare sulle ingenuità di un Canada che ha avuto il merito di scandagliare le nostre debolezze.

Gli azzurri al contrario hanno badato al sodo cercando di uscire dal “cul del sac” nel quale si erano ritrovati dopo l'opaca prova contro la Francia. L'ultima immagine è il calcio di Allan.

Game over, 23-18 aspettando la sfida della vita contro la corazzata irlandese.

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